I nuovi dati Eurostat mostrano che l’orario di lavoro medio in Europa varia notevolmente di Paese in Paese. In diversi Paesi sono state sperimentate anche settimane di quattro giorni con lo stesso carico di lavoro.
Quali sono i Paesi con l’orario di lavoro più lungo e più breve? E dove la settimana corta viene applicata con successo? Scopriamolo insieme.
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Cosa si intende per settimana lavorativa corta e quali sono i vantaggi
La settimana corta, detta anche settimana lavorativa di 4 giorni, è una proposta che prevede la riduzione del numero di giorni lavorativi in una settimana, mantenendo comunque la stessa quantità di ore lavorative.
Questa idea è stata proposta come soluzione per migliorare la qualità della vita dei lavoratori e aumentare la produttività aziendale. Il tempo libero supplementare potrebbe essere utilizzato per riposare e svolgere attività ricreative, migliorando così il benessere mentale e fisico dei lavoratori.
Inoltre una settimana lavorativa più breve potrebbe consentire ai lavoratori di avere più tempo per la loro vita privata e familiare, migliorando l’equilibrio tra la vita privata e il lavoro. Tutto ciò potrebbe portare a una maggiore soddisfazione dei dipendenti sul lavoro, il che potrebbe aumentare la loro motivazione e la loro produttività.
In aggiunta, alcuni esperti affermano che la settimana lavorativa di 4 giorni potrebbe portare a un consumo ridotto di energia e di risorse, riducendo così l’impatto ambientale dell’attività produttiva.
Infine, il miglioramento dei livelli di benessere mentale dei dipendenti potrebbe avere un effetto positivo sui costi medici dell’azienda, riducendo il numero di assenze dal lavoro e migliorando la qualità del lavoro.
Quali sono i paesi europei che hanno adottato con successo la settimana lavorativa di 4 giorni
Il primo paese a sperimentare la settimana corta è stato l’Islanda, che tra il 2015 e il 2019 ha testato la settimana di quattro giorni per 35-36 ore di lavoro: i risultati sono stati buoni, con imprese che hanno registrato una maggior produttività e l’86% dei dipendenti che ha scelto i quattro giorni all’insegna del “meno stress”.
Ma è in Gran Bretagna che è stato condotto il test più corposo. Tra giugno e dicembre dell’anno scorso ben 61 imprese con quasi tremila dipendenti hanno sperimentato la “Four Days Week”: aziende di software, di recruitment, industrie, società no profit e di ristorazione. Delle 61 che avevano iniziato il test, 38 hanno esteso la sperimentazione della “settimana corta” e 18 hanno deciso di adottarla per sempre.
Anche la Spagna ha avviato un test triennale, nell’autunno del 2021, con l’obiettivo di ridurre a 32 ore su quattro giorni la settimana lavorativa. E anche il Belgio l’anno scorso ha introdotto la “settimana corta”, ma senza tagliare le ore: l’idea è concentrarle in quattro giorni, previo accordo tra datore di lavoro e dipendente, con un periodo di prova di sei mesi. Infine, anche la Svezia, tra le nazioni europee, sta sperimentando l’adozione di questa formula lavorativa.
In quali paesi EU si lavora più ore settimanali
Nonostante le politiche comunitarie promuovano per tutti gli stati membri condizioni lavorative eque e dignitose, anche in termini di ore di lavoro settimanali, sussistono ancora ampie disparità tra i paesi Ue in questo ambito. Con notevoli divari soprattutto tra i paesi dell’Europa settentrionale e quelli dell’area sud-orientale del continente.
Secondo una ricerca pubblicata da Openpolis, sono 4 i paesi membri in cui mediamente si lavora più di 40 ore alla settimana: prima tra tutte la Grecia, con una media di 41,7 ore, seguita da Bulgaria (40,4), Polonia (40,3) e Repubblica Ceca (40,2). Mentre le cifre più basse si registrano nei paesi dell’Europa settentrionale.
In Italia, il dato si attesta sulle 37 ore, leggermente al di sotto della media Ue, pari a 38,1.
Settimana lavorativa corta in Italia, viene applicata?
La settimana corta potrebbe essere adottata anche in Italia, ma dipende dalle dimensioni e dal tipo di attività dell’organizzazione. Le piccole imprese che offrono servizi continuativi potrebbero trovare difficile adottare la settimana corta, mentre le organizzazioni più grandi potrebbero rivedere il quadro organizzativo per coprire tutti gli spazi necessari.
Ad ogni modo, la fattibilità della settimana corta dal punto di vista della regolazione del lavoro è più problematica. Il rapporto di lavoro in Italia si basa infatti sullo scambio tra il numero di ore e la retribuzione. Una eventuale riduzione delle ore lavorative distribuite su quattro giorni andrebbe in una direzione diversa rispetto all’attuale assetto di diritto del lavoro.
Il governo, ad ogni modo, ha aperto alla possibilità di sperimentazione anche in Italia. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, si è mostrato disposto a un dialogo in tal senso. Intesa Sanpaolo ha cominciato la sperimentazione con i propri dipendenti, dopo l’accordo raggiunto con i sindacati che prevede l’adesione su base volontaria alla possibilità di lavorare per 4 giorni per 9 ore al giorno. Si è intervenuti anche sulla maggiore flessibilità nell’orario di lavoro e smart working fino a 120 giorni l’anno.