Secondo i dati forniti dall’Osservatorio JobPricing, è possibile analizzare l’influenza della laurea sul guadagno futuro e il tempo necessario per il ritorno dell’investimento iniziale.
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Laurearsi o non laurearsi?
La decisione tra proseguire gli studi o entrare nel mondo del lavoro è un dilemma comune per molti studenti. Tuttavia, i dati raccolti dall’Osservatorio JobPricing offrono un’analisi approfondita della situazione, fungendo da preziosa fonte di orientamento per chi si trova a dover prendere questa decisione cruciale.
Laurearsi conviene, ma è un investimento che cresce nel tempo
L’analisi delle retribuzioni mostra che detenere una laurea comporta, in media, guadagni superiori rispetto ai non laureati. Questo divario retributivo si amplifica con l’avanzare dell’età e dell’esperienza lavorativa.
Nei primi anni di carriera, tra i 25 e i 34 anni, un laureato guadagna il 22,6% in più di un non laureato. Tale differenza aumenta significativamente con il passare degli anni, raggiungendo il 38% tra i 35 e i 44 anni, e addirittura il 79% dopo i 55 anni.
Il ruolo della specializzazione e del livello di laurea
Non tutte le lauree sono uguali in termini di ritorno economico. Le lauree STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) presentano i vantaggi retributivi maggiori, così come il livello di laurea raggiunto. Il conseguimento di una laurea magistrale o un master di primo livello comporta un incremento salariale che va dal 40 al 42% rispetto ai diplomati con solo istruzione secondaria superiore. Inoltre, coloro che conseguono un Master di II livello dopo la laurea magistrale registrano un ulteriore aumento del 16%.
Dopo quanto si recupera l’investimento di una laurea?
Il conseguimento di una laurea richiede un investimento significativo, sia temporale che finanziario. Tuttavia, sebbene i laureati possano godere di guadagni più elevati nel corso della loro carriera, iniziano a farlo con un ritardo rispetto ai loro coetanei non laureati. In media, un laureato che inizia a lavorare a 25 anni recupera l’investimento fatto tra i 16 e i 20 anni successivi. Queste tempistiche possono variare in base a fattori come il luogo di residenza durante gli studi e la tipologia di ateneo frequentato.
In conclusione, investire in un’istruzione universitaria in Italia può essere vantaggioso in termini di guadagno futuro, specialmente considerando il crescente divario retributivo tra laureati e non laureati nel corso della carriera. Tuttavia, la scelta della specializzazione e del livello di laurea rivestono un ruolo fondamentale nel massimizzare questo vantaggio economico. Visita la nostra pagina dedicata alla formazione.