Il ritorno del lavoro occasionale in agricoltura per il biennio 2023/2024 rappresenta una significativa novità legislativa. Attraverso la Legge di Bilancio 2023 e la circolare 102 del 2023, l’Inps ha delineato le modalità operative per i datori di lavoro agricoli, mettendo in luce i limiti e i vincoli di questa tipologia contrattuale.
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Il contesto normativo
Con la Legge di Bilancio 2023, il contratto di lavoro occasionale è stato reintrodotto nel settore agricolo a titolo sperimentale per il biennio 2023-2024. La circolare 102 del 2023 dell’Inps fornisce dettagli operativi per i datori di lavoro, tra cui la gestione dei contributi e le conseguenze di un eventuale superamento della durata massima annuale prevista.
Caratteristiche del lavoro occasionale
Il lavoro occasionale in agricoltura si configura come una forma ibrida tra il lavoro con voucher e il lavoro dipendente. Gli adempimenti rimangono a carico del datore di lavoro, il quale è tenuto a versare i contributi all’Inps al termine di ogni singola prestazione.
Chi può accedere al lavoro occasionale
Le prestazioni occasionali agricole sono riservate a specifiche categorie di lavoratori, tra cui:
- Disoccupati, anche percettori di Naspi o Dis Coll;
- Beneficiari di ammortizzatori sociali o reddito di cittadinanza;
- Pensionati;
- Giovani fino a 25 anni iscritti a un ciclo di studi;
- Detenuti e internati ammessi al lavoro esterno;
- Persone in semilibertà.
Sono esclusi da questo tipo di contratto i pensionati e coloro che hanno avuto un rapporto di lavoro dipendente in agricoltura nei tre anni precedenti.
Obblighi del datore di lavoro
Prima dell’inizio del rapporto di lavoro, il lavoratore deve fornire un’autocertificazione che attesti la sua idoneità alla prestazione occasionale. Il datore di lavoro, invece, è tenuto a comunicare l’inizio del rapporto al Centro per l’Impiego.
Compenso per il lavoratore occasionale
Il compenso per il lavoratore occasionale deve essere corrisposto con metodi di pagamento tracciabili e basato sulle tariffe del Contratto Collettivo Nazionale e Provinciale del Lavoro (CCNL). Questo tipo di contratto non è consentito ai datori di lavoro che non rispettano i CCNL. I compensi sono esenti da imposizione fiscale, non incidono sullo stato di disoccupato entro il limite delle 45 giornate annuali e sono cumulabili con qualsiasi trattamento previdenziale.
Calcolo dei contributi
Il contratto di lavoro occasionale può durare fino a 12 mesi, ma il numero di giornate lavorative non deve superare le 45 all’anno. Gli obblighi contributivi si adempiono versando all’Inps i contributi previdenziali e assistenziali tramite le procedure informatiche Uniemens nella sezione “PosAgri”. Il pagamento deve essere effettuato entro il giorno 16 del mese successivo alla prestazione. Visita la nostra pagina dedicata alle news per rimanere aggiornato.