È introdotto dalla Legge di Bilancio 2023 il nuovo taglio del cuneo fiscale che dal 1° gennaio 2023 permetterà l’aumento di stipendio dei lavoratori.
La misura, a cui sono destinati 4 miliardi di euro e che implica la riduzione tra stipendio netto e lordo e la garanzia dunque a fine mese di più soldi per i dipendenti, si accosta a quella già prevista e confermata per il prossimo anno dal Decreto Aiuti Bis del 2% per i redditi sino a 35.000 euro e alla quale si aggiunge la riduzione contributiva del 3% per i redditi sino a 20.000 euro.
Per chi beneficerà di quest’ultima, l’incremento salariale sarà compreso tra i 20 e i 33 euro lordi mensili in busta paga e di conseguenza di un aumento annuale di circa 395 euro. Coloro che guadagnano 35.000 euro annui invece, continueranno a riscuotere la stessa cifra del 2022 di circa 53 euro lordi, e lo stesso vale per i dipendenti che percepiscono tra i 20.000 e i 35.000 euro.
Piuttosto la misura finanziaria sarà vantaggiosa per i lavoratori con i redditi più bassi (meno di 20.000): sino a 10.000 euro l’aumento sarà di circa 20 euro mensili e dunque di circa 231 euro annuali (3%); sino a 15.000 euro invece, di circa 29 euro al mese (346 euro all’anno).
Il nuovo Governo mira inoltre, durante la legislatura, all’aumento del taglio del cuneo fiscale sino al 5%. In Italia il suo peso ad oggi rimane uno tra i più alti dei Paesi dell’OCSE (46,5%).