Manovra 2025: conferma dei Bonus in busta paga e sgravi contributivi, cosa cambierà

Scopri le principali novità della Manovra 2025: dalla conferma degli sgravi contributivi e del taglio Irpef al rinnovo del bonus mamme lavoratrici.

Con l’approssimarsi della pausa estiva per i lavori parlamentari, il governo italiano e la maggioranza stanno delineando le priorità per la prossima Legge di bilancio. La manovra 2025, secondo il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, non prevede “lacrime e sangue”, ma sarà comunque vincolata da rigidi limiti di bilancio. Tra le misure che potrebbero essere confermate, vi sono vari sgravi e bonus che impattano direttamente sulle buste paga dei lavoratori.

Gli sgravi contributivi in busta paga

Nel 2024, una delle misure più rilevanti è stata lo sgravio contributivo per i redditi fino a 35mila euro annui. Questo bonus ha consentito ai dipendenti di ottenere aumenti fino a 100 euro al mese sullo stipendio netto. Attraverso questo meccanismo, l’aliquota a carico del lavoratore è stata ridotta, mentre quella a carico del datore di lavoro è rimasta invariata. Ad esempio, un dipendente del settore pubblico con uno stipendio mensile di 1.500 euro ha visto ridursi la quota di contributi da versare grazie al rimborso statale.

Le nuove aliquote contributive

Il taglio contributivo ha portato una riduzione dell’aliquota in base allo stipendio. Per i lavoratori con busta paga fino a 1.923 euro al mese, l’aliquota è scesa all’1,80% nel settore pubblico e al 2,19% nel settore privato. Per chi guadagna tra 1.920 e 2.692 euro mensili, le aliquote sono state abbassate rispettivamente al 2,80% e al 3,19%. Questi cambiamenti hanno avuto un impatto significativo sulle retribuzioni, ma la conferma di tale misura per il 2025 richiederà circa 10 miliardi di euro.

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Le dichiarazioni del Ministro Giorgetti

Giancarlo Giorgetti ha dichiarato che il taglio del cuneo contributivo è una priorità e non sarà sacrificato a favore di altre spese, come quelle militari. In Aula, il ministro ha sottolineato l’importanza di mantenere il sostegno ai lavoratori attraverso il taglio degli oneri contributivi, senza compromettere altre voci di bilancio.

Il taglio Irpef

Un’altra misura che potrebbe essere confermata per il 2025 è il taglio dell’Irpef. Quest’anno, le aliquote sono state riformate con l’accorpamento dei primi due scaglioni al 23%. Sebbene l’impatto sugli stipendi sia stato meno significativo rispetto allo sgravio contributivo, il risparmio annuale per i lavoratori si è aggirato intorno ai 260 euro netti.

Il Bonus Mamme lavoratrici

Il bonus per le mamme lavoratrici è un’altra misura in attesa di rinnovo. Questo bonus, che varia a seconda del numero di figli, prevede l’esonero totale dai contributi previdenziali per invalidità, vecchiaia e superstiti, fino a un massimo di 3mila euro annui. Attualmente, il beneficio è garantito fino al 31 dicembre 2026 per le madri con almeno tre figli minorenni e fino alla fine di quest’anno per le madri con due figli, uno dei quali deve avere meno di 10 anni.

I dati Inps e le prospettive future

I dati Inps mostrano che, nei primi sei mesi dell’anno, poco più della metà delle lavoratrici dipendenti con contratto a tempo indeterminato ha fatto domanda per il bonus. Tuttavia, il divieto di cumulo con il taglio del cuneo fiscale ha limitato l’accesso. Si attende ora una decisione riguardo la possibile estensione del bonus anche alle madri con due figli, con ulteriori chiarimenti sul reperimento delle risorse necessari per tale proroga.

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Conclusioni

La manovra 2025 si preannuncia complessa e sarà cruciale per capire come il governo gestirà le risorse disponibili. Mentre alcuni bonus e sgravi sembrano prossimi alla conferma, altri potrebbero essere a rischio. L’equilibrio tra le necessità di bilancio e il sostegno ai lavoratori sarà il nodo cruciale per la futura Legge di bilancio.

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