Nel panorama delle pensioni italiano, il 2024 sarà un anno di profondi cambiamenti, grazie alla seconda manovra targata governo Meloni. A partire dal 1° gennaio 2024, l’età di pensionamento si sposterà a 63 anni di età e richiederà 41 anni di contributi. Tuttavia, parallelamente, saranno introdotti incentivi per coloro che desiderano rimanere in servizio più a lungo, mentre chi cerca di abbreviare i tempi per la pensione potrebbe subire penalizzazioni.
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Cosa cambia per le pensioni nel 2024
La recente manovra economica ha portato importanti cambiamenti nel sistema pensionistico. La modifica più rilevante riguarda l’anticipo pensionistico, ora noto come pensione Quota 104, come stabilito dalla Legge di Bilancio del 2024. Il governo ha reso più restrittivo l’accesso a questo tipo di pensionamento, richiedendo 41 anni di contributi e 63 anni di età, anziché i precedenti 62 anni.
Altre novità riguardano Opzione Donna e Ape sociale, che sono stati aboliti e sostituiti da un fondo unico per la flessibilità in uscita. Questo fondo consente l’accesso alla pensione a 63 anni di età e 36 anni di contributi per i caregiver, i disoccupati, i lavoratori in occupazioni pesanti e i disabili. Le donne possono accedervi con 35 anni di contributi, ma è stato aumentato il requisito d’età da 60 a 63 anni, e il precedente sconto legato ai figli è stato rimosso.
Inoltre, il governo ha rimosso il vincolo che impediva a coloro che sono nel regime contributivo di andare in pensione a 67 anni se il loro assegno pensionistico non raggiungeva almeno 1,5 volte la pensione sociale. Questo significa che i lavoratori potranno ritirarsi all’età pensionabile standard, senza dover attendere fino a 71 anni.
La manovra prevede anche la rivalutazione delle pensioni rispetto all’inflazione, con una spesa di circa 14 miliardi di euro. I beneficiari riceveranno un recupero completo per gli assegni fino a quattro volte l’importo minimo, con un adeguamento dell’90% per quelli tra 4 e 5 volte il minimo, e una percentuale inferiore man mano che l’importo cresce.
Le pensioni minime cresceranno, e ci sarà una super-rivalutazione dell’assegno per gli over 75, che dovrebbe arrivare a 620 euro. Inoltre, i pensionati beneficeranno dell’accorpamento delle aliquote Irpef, con un risparmio annuale di 1.279 euro per coloro che hanno un reddito da pensione intorno a 28.000 euro.
Quota 103 diventa Quota 104 nel prossimo anno
Nel 2024, saranno solo poche migliaia i lavoratori che riusciranno ad accedere alla pensione anticipata. La transizione da Quota 103 a Quota 104, con l’aumento di un anno dell’età anagrafica, significa che le uscite pensionistiche saranno limitate a coloro che avevano già raggiunto i 62 anni richiesti per Quota 103 nel corso dell’anno, ma non avevano ancora accumulato 41 anni di contributi. Saranno quindi eleggibili per la pensione coloro che compiranno 63 anni, ovvero le persone nate fino al 1961, e che hanno iniziato a lavorare nel 1983, raggiungendo così i 41 anni di contributi l’anno successivo.
Nel caso di Quota 103, nel corso dei primi cinque mesi del 2024, sono state accolte poco più di 5.000 richieste, ma si prevede che entro la fine dell’anno il numero aumenterà a circa 12-15.000, anche se il totale delle persone con i requisiti necessari è di 41.000. Con le nuove restrizioni, è probabile che il numero di domande ammesse per questo tipo di pensionamento sia inferiore, attestandosi intorno alle 7-8.000, in confronto a una platea di circa 20.000 persone. Questo corrisponde a un tasso di adesione di circa il 30%, in linea con le altre Quote pensionistiche disponibili.
Quanti anni di contributi per andare in pensione nel 2024
Nel 2024, Quota 103 subisce una modifica significativa con l‘aumento dell’età anagrafica richiesta a 62 anni, mentre il requisito contributivo rimane stabile a 41 anni. Tuttavia, va notato che questa nuova regolamentazione non può essere considerata una vera e propria Quota 104. Il motivo è che, come indicato dal Ministro Giorgetti, è stato introdotto un meccanismo di incentivi per incoraggiare i lavoratori a rimanere in servizio e, allo stesso tempo, è stata implementata una sorta di penalizzazione per coloro che scelgono di andare in pensione in anticipo.
Questa nuova normativa mira a trovare un equilibrio tra la possibilità di pensionamento anticipato e l’incentivazione alla permanenza in attività lavorative, riflettendo la complessità dell’attuale contesto previdenziale.
Non esisterà più APE Sociale
La Legge di Bilancio 2024 apporterà significative modifiche anche alle norme riguardanti Opzione Donna e Ape Sociale. La prima è stata soggetta a profonde riforme nell’ultima Manovra, che hanno introdotto requisiti d’accesso più restrittivi, riducendo notevolmente il numero di potenziali beneficiarie. Nonostante le richieste di ripristinare le condizioni precedenti, il Governo ha stabilito una nuova direzione per queste misure.
Come anticipato dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, Opzione Donna e Ape Sociale saranno sostituite da un unico fondo per la flessibilità in uscita. Questo fondo consentirà a un’ampia gamma di lavoratori di accedere alla pensione a 63 anni con 36 anni di contributi, segnando così la fine delle due misure come le conosciamo oggi.
In particolare, il nuovo strumento includerà categorie come i caregiver, i disoccupati, i lavoratori con mansioni gravose e i disabili con un grado di invalidità del 74% o superiore. Le donne appartenenti a queste categorie potranno accedere al fondo pensioni con un requisito contributivo ridotto a 35 anni, rappresentando un passo avanti nella promozione della flessibilità e dell’equità nei regimi pensionistici.