Nel 2022 cambiano i concorsi scuola e tante sono allora le novità all’orizzonte. Se siete interessati a questo tipo di selezioni, leggete allora di seguito per essere informati sulle modifiche all’orizzonte e che diventeranno concrete già tra qualche mese.
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Concorsi scuola 2022: quali cambiamenti
La parola d’ordine è snellimento. E allora ecco che anche le selezioni riguardanti la scuola seguiranno questo trend. Cambiamenti per quanto riguarda la prova scritta che sarà svolta al pc e si comporrà di 50 domande a risposta multipla. La tipologia di domanda sarà diversa a seconda della specifica classe di concorso. Le domande saranno però così suddivise:
- 40 domande specifiche sulla materia da insegnare o, per i docenti di sostegno sulle metodologie per le diverse disabilità
- 5 sul livello di inglese (minimo richiesto B2)
- 5 sulle competenze digitali
La durata al momento è fissata per 100 minuti ma potrebbe passare a 120. Per superare la prova scritta bisognerà totalizzare almeno 70 punti. Anche la prova orale subirà dei cambiamenti, anche qui a seconda della classe di concorso: per le selezioni per le scuole medie e superiori l’orale avrà una durata di 45 minuti, per infanzia e primaria 30 minuti. Anche per superare l’orale bisognerà fare almeno 70 punti.
Valutazione e punteggi per i concorsi scuola 2022
Cambieranno anche le valutazioni e i punteggi. La valutazione totale sarà di 250 punti, 100 per lo scritto, 100 per l’orale con i 50 punti restanti che saranno legati esclusivamente alla maturazione di titoli professionali. Secondo le nuove regole, la commissione sarà composta da un professore universitario, da un digerente tecnico o da un preside, più due docenti con almeno 5 anni di servizio.
Insomma davvero tante novità in vista del prossimo anno. Addio ai maxi concorsi che hanno caratterizzato gli ultimi decenni. Nel 2022 cambiano i concorsi scuola con l’obiettivo di facilitare l’ingresso in un mondo lavorativo che da sempre è stato molto difficile. Lo snellimento della burocrazia sui concorsi pubblici era stata anticipata dal Ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta. Adesso diventa concreta.