Approda in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo n. 120 del 2023, che apporta ulteriori modifiche alla riforma dello sport, anche con riguardo alle prestazioni rese dai lavoratori sportivi, dai collaboratori e dai volontari. Le principali modifiche riguardano gli importi e la durata delle prestazioni e la legittimità dell’impiego di lavoratori della pubblica amministrazione. Scopriamo di più.
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Novità e agevolazioni in tema di lavoro sportivo
Il decreto legislativo n. 120 del 2023, emanato in attuazione della delega contenuta nella legge n. 232 del 2021, ha introdotto una serie di novità e agevolazioni in tema di lavoro sportivo.
Tra le principali novità, si segnalano:
- la definizione di lavoratore sportivo: si definisce il lavoratore sportivo come “la persona fisica che svolge attività sportiva a titolo oneroso, con carattere di continuità e professionalità, inquadrata con un contratto di lavoro subordinato o autonomo”
- la disciplina del contratto di lavoro sportivo: si disciplina il contratto di lavoro sportivo, sia subordinato che autonomo, prevedendo una serie di tutele per i lavoratori sportivi, come ad esempio il diritto al riposo, alla formazione, alla salute e sicurezza sul lavoro
- la tutela dei diritti dei lavoratori sportivi: si prevedono una serie di tutele per i lavoratori sportivi, come ad esempio il diritto alla retribuzione, al Tfr, alle ferie, alle malattie, alla maternità e alla paternità
- l’istituzione dell’Osservatorio sul lavoro sportivo: si istituisce l’Osservatorio sul lavoro sportivo, un organismo che si occupa di monitorare l’evoluzione del mercato del lavoro sportivo e di promuovere la diffusione della conoscenza del diritto del lavoro sportivo.
Tra le principali agevolazioni, si segnalano:
- l’esenzione dal pagamento dei contributi previdenziali per i lavoratori sportivi: il decreto legislativo n. 120 del 2023 prevede l’esenzione dal pagamento dei contributi previdenziali per i lavoratori sportivi che hanno un reddito annuo inferiore a 35.000 euro
- l’incentivo alla conversione dei contratti di lavoro sportivo in contratti di lavoro subordinato: il decreto legislativo n. 120 del 2023 prevede un incentivo alla conversione dei contratti di lavoro sportivo in contratti di lavoro subordinato, sotto forma di un contributo a carico del datore di lavoro
- l’istituzione del Fondo per la crescita del lavoro sportivo: il decreto legislativo n. 120 del 2023 istituisce il Fondo per la crescita del lavoro sportivo, un fondo che finanzia iniziative di formazione, di ricerca e di innovazione in materia di lavoro sportivo
Obbligo contributivo anche per gli sport dilettantistici
Il decreto legislativo n. 120 del 2023 ha introdotto l’obbligo contributivo anche per gli sport dilettantistici.
In particolare, l’obbligo contributivo si applica ai lavoratori sportivi che svolgono attività sportiva a titolo oneroso, con carattere di continuità e professionalità, inquadrati con un contratto di lavoro subordinato o autonomo.
Sono esclusi dall’obbligo contributivo i lavoratori sportivi che hanno un reddito annuo inferiore a 35.000 euro.
L’obbligo contributivo è a carico del datore di lavoro, sia per i lavoratori sportivi subordinati che per i lavoratori sportivi autonomi. I contributi previdenziali sono versati all’INPS, secondo le modalità previste per i lavoratori subordinati e autonomi.
L’obbligo contributivo ha lo scopo di garantire una maggiore tutela ai lavoratori sportivi dilettantistici, sia dal punto di vista previdenziale che assistenziale.
In particolare, i lavoratori sportivi dilettantistici che sono soggetti all’obbligo contributivo hanno diritto alle seguenti prestazioni previdenziali:
- pensione di vecchiaia
- pensione di invalidità
- pensione di reversibilità
- trattamento di fine rapporto (TFR)
Inoltre, i lavoratori sportivi dilettantistici che sono soggetti all’obbligo contributivo hanno diritto alle seguenti prestazioni assistenziali:
- assistenza sanitaria
- assicurazione contro gli infortuni sul lavoro
- assicurazione contro le malattie professionali
L’obbligo contributivo è stato introdotto con l’obiettivo di favorire la crescita del mercato del lavoro sportivo in Italia.
Infatti, l’obbligo contributivo dovrebbe incoraggiare le associazioni e le società sportive dilettantistiche a regolarizzare i rapporti di lavoro con i lavoratori sportivi, sia dal punto di vista contrattuale che contributivo.
In questo modo, le associazioni e le società sportive dilettantistiche saranno in grado di offrire ai lavoratori sportivi condizioni di lavoro più tutelate e competitive, a vantaggio di tutti gli operatori del settore.
Riconoscimento della figura del lavoratore sportivo
Il riconoscimento della figura del lavoratore sportivo è un passo importante per la tutela dei lavoratori sportivi in Italia. Il decreto legislativo n. 120 del 2023 definisce il lavoratore sportivo come “la persona fisica che svolge attività sportiva a titolo oneroso, con carattere di continuità e professionalità, inquadrata con un contratto di lavoro subordinato o autonomo”.
Prima dell’introduzione del decreto legislativo n. 120 del 2023, la figura del lavoratore sportivo non era espressamente riconosciuta dalla legge italiana. I lavoratori sportivi erano spesso considerati come semplici prestatori d’opera, senza il diritto di godere delle stesse tutele dei lavoratori subordinati.
Il riconoscimento della figura del lavoratore sportivo ha lo scopo di garantire una maggiore tutela ai lavoratori sportivi, sia dal punto di vista contrattuale che previdenziale.
In particolare, i lavoratori sportivi hanno diritto a una serie di tutele, come il diritto al contratto di lavoro scritto, diritto alla retribuzione, diritto al riposo, diritto alla formazione, diritto alla salute e sicurezza sul lavoro, diritto alle ferie, diritto alla malattia, diritto alla maternità e paternità.
Inoltre, i lavoratori sportivi hanno diritto alle prestazioni previdenziali e assistenziali previste dalla legge italiana, come la pensione di vecchiaia, la pensione di invalidità, la pensione di reversibilità, il trattamento di fine rapporto (TFR), l’assistenza sanitaria, l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e l’assicurazione contro le malattie professionali.