Nel 2024 abbiamo assistito alla transizione dalla Pensione di cittadinanza alla cosiddetta Pensione di inclusione. Questa variazione segue il cambiamento dal Reddito di cittadinanza all’Assegno di inclusione, che non ha portato a grosse modifiche per coloro già in età pensionabile, dato che le condizioni e gli importi previsti per la Pensione di inclusione coincidono con quelli previsti per la Pensione di cittadinanza.
È cruciale, tuttavia, distinguere tra i vari sostegni a seconda della composizione familiare, con la Pensione di inclusione che, in certi casi, garantisce un sostegno economico superiore all’Assegno di inclusione. Di seguito offriamo maggiori informazioni e dettagli.
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Cosa si intende per Pensione di inclusione
Sia per l’Assegno di inclusione che per la correlata Pensione, è necessario che l’Isee non superi il limite di €9.360 per poter effettuare la richiesta. Queste misure rientrano entrambe nel programma di supporto al reddito familiare, in cui lo Stato interviene per fornire l’aggiunta necessaria affinché il reddito possa raggiungere un minimo garantito.
Tra le due, la Pensione di inclusione è destinata esclusivamente a quelle famiglie composte unicamente da persone con più di 67 anni o con gravi disabilità. Nelle altre circostante, invece, sarà applicabile l’Assegno di inclusione, a cui possibilità accedere quelle famiglie in cui almeno un membro ha raggiunto i 60 anni di età.
Requisiti per la Pensione di inclusione
I requisiti necessari per accedere alla cosiddetta Pensione di inclusione sono più o meno gli stessi richiesti per l’Assegno di inclusione, tuttavia ci sono alcune piccole differenze che influenzano anche l’importo finale.
In particolare, si richiede un Isee non superiore a €9.360, mentre il reddito minimo di riferimento è di €7.560 annui (mentre con l’Assegno di inclusione si calcola su €6.000) da moltiplicare per il parametro della scala di equivalenza.
Più in dettaglio, con questo valore il reddito massimo che si può ottenere (e da integrare attraverso il pagamento della Pensione di inclusione stessa) viene ricalcolato in base al numero di membri del nucleo familiare, assegnando uno 0,40 per tutte le altre persone over 67, e 0,50 in caso di gravità della disabilità, con un valore che può raggiungere un massimo di 2,2 (o 2,3 se ci sono persone disabili).
Esistono poi altri requisiti da considerare, ovvero i seguenti i patrimoni:
- Patrimonio immobiliare: valore massimo non deve superare i 30.000 euro, esclusa la prima casa se il valore Imu è inferiore a 150.000 euro;
- Patrimonio mobiliare: limite di 6.000 euro, incrementato di 2.000 euro per ogni membro della famiglia successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro. Per ogni membro con disabilità, invece, si aggiungono altri 5.000 euro, e 7.500 euro in caso di disabilità grave o non autosufficienti.
Inoltre, bisogna essere residente in Italia da almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 anni in modo consecutivo.
L’accesso a questo aiuto è invece precluso alle famiglie in cui anche un solo membro possiede veicoli con una cilindrata superiore a 1.600 cc. – o motoveicoli con una cilindrata superiore a 250 cc. – immatricolati per la prima volta nei 36 mesi precedenti alla richiesta.
Però non si considerano auto e moto acquistati con agevolazioni fiscali a favore di persone con disabilità. Non si ha diritto alla Pensione di inclusione nemmeno se si è proprietari di navi e imbarcazioni da diporto o di aeromobili di qualsiasi tipo.
Importo erogato
Nel caso di persona singola il beneficio ammonterà fino a 7.560 euro all’anno, quindi 630 euro ogni mese. Da questa somma vanno sottratti i redditi personali, come pure eventuali misure di supporto – come ad esempio l’Assegno sociale – già erogate. A tale somma si possono sommare fino a 150 euro per chi vive in affitto.
Per i nuclei più numerosi, il limite di riferimento aumenta. Ad esempio, per due persone con più di 67 anni sale a 10.584 euro; sarà quindi erogato fino a un massimo di 882 euro ogni mese (più il possibile rimborso per l’affitto).
In ultimo, il limite sale a 14.360 euro all’anno, ovvero 1.197 euro al mese, per il nucleo composto da due persone con più di 67 anni e un disabile grave.
Pagamento su Carta Adi
Il metodo di erogazione dell’aiuto è lo stesso dell’Assegno di inclusione: l’importo viene quindi caricato mensilmente su un’apposita carta acquisti e può essere speso per diverse tipologie di beni e servizi.
È inoltre disponibile la possibilità di ritirare parte dell’importo: 100 euro al mese da moltiplicare per il relativo parametro di scala di equivalenza.
Patto di attivazione digitale
Infine, le modalità per l’accesso alla Pensione di inclusione sono le stesse: la richiesta può quindi essere inoltrata online sul sito Inps o con l’assistenza di patronati e caf. È necessario specificare al momento della domanda che si soddisfa la condizione – tutti i membri del nucleo familiare over 67 o disabili – per avere diritto alla Pensione di inclusione.
È importante sottolineare che anche in questo caso, contestualmente alla domanda, va firmato il Patto di attivazione digitale attraverso la piattaforma Siisl, passaggio obbligato per essere accolti dai servizi sociali.
Altre informazioni
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