Poste Italiane ha nuovamente introdotto il requisito del voto per il processo di selezione dei postini, portando spiacevoli notizie per coloro che cercano impiego nel settore dei servizi postali. Questo criterio, ora reinserito, richiede che i candidati presentino qualifiche accademiche, ovvero diplomi o lauree, accompagnate da voti minimi di 70/100 o 102/110, rispettivamente.
La decisione di reintrodurre il requisito del voto per le posizioni di postino presso Poste Italiane ha suscitato sia curiosità che preoccupazione nell’ambito delle assunzioni. Questo criterio era stato eliminato dall’azienda l’anno scorso, ma ora è stato ripristinato, suscitando discussioni sulle ragioni che hanno portato a questa determinazione.
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Nuovi requisiti per i postini di Poste Italiane
A partire da agosto 2023, Poste Italiane ha apportato significative modifiche ai requisiti necessari per lavorare come postino. L’azienda, che è stata privatizzata nel 1998 e non fa più affidamento sui concorsi per reclutare il personale, seleziona costantemente addetti allo smistamento e alla consegna della posta.
L’anno scorso, nel 2022, l’azienda aveva eliminato il requisito del voto minimo e della laurea, richiedendo soltanto il diploma come criterio di accesso alle selezioni. Tuttavia, di recente, Poste Italiane ha reintrodotto la laurea e il voto minimo tra i requisiti di reclutamento.
In particolare, i nuovi requisiti per lavorare come postino includono il possesso di un diploma di scuola superiore (maturità) o di una laurea almeno triennale. Questi titoli devono essere conseguiti con votazioni minime di 70/100 per i diplomati e 102/110 per i laureati.
Come è stata accolta la scelta
Questa scelta operata da Poste Italiane, nel rispetto delle sue prerogative aziendali di definire liberamente modalità e criteri di reclutamento, non è stata ben accolta da coloro che aspirano a diventare postini ma non soddisfano tutti i nuovi requisiti. Va ricordato che in passato l’accesso a questa posizione era consentito a coloro che avevano completato la licenza media o l’obbligo scolastico.
Tuttavia, molte cose sono cambiate nel frattempo.
Oggi, Poste Italiane è una società per azioni controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e da Cassa depositi e prestiti, che detengono insieme circa il 65% del capitale sociale. L’azienda è quotata nell’indice FTSE MIB della Borsa di Milano e ha quindi il diritto di scegliere liberamente le modalità di selezione del personale, non essendo più vincolata alle leggi e ai regolamenti previsti per le istituzioni pubbliche.
Le motivazioni
È ragionevole supporre che la reintroduzione del requisito del voto minimo sia stata motivata dalla necessità di scremare le numerose candidature che l’azienda riceve quotidianamente. Inoltre, questa scelta sembra riflettere l’intenzione di Poste Italiane di premiare i candidati più meritevoli e qualificati per il ruolo di postino.
Va sottolineato che le attività di reclutamento sono costantemente attive durante tutto l’anno, poiché l’azienda ha bisogno di inserire regolarmente nuovi postini con contratti di lavoro a tempo determinato. Le sedi di lavoro sono distribuite in tutta Italia e la durata degli incarichi varia in base alle esigenze aziendali, generalmente oscillando tra i 3 e i 4 mesi.
Come candidarsi
Per chi è interessato a lavorare presso Poste Italiane come postino, è possibile inviare il proprio curriculum vitae tramite il portale aziendale dedicato alle assunzioni. Il portale è accessibile dalla sezione “Lavora con noi” del sito del Gruppo, dove è possibile candidarsi spontaneamente o consultare le posizioni aperte e inviare una candidatura online.
Per maggiori dettagli sul processo di selezione per i postini, gli stipendi e le opportunità di assunzione a tempo indeterminato presso Poste Italiane, è possibile trovare ulteriori informazioni su Lavorare in Poste Italiane.
Infine, è possibile visitare la pagina dedicata alle aziende che assumono per scoprire altre interessanti opportunità di lavoro.