I recenti report di ISTAT, INPS e ARAN forniscono un chiaro punto di vista sull’evoluzione degli stipendi medi annui lordi nella Pubblica Amministrazione (PA), attestatisi a 34.153 euro. In questo articolo, esaminiamo le variazioni salariali, la distribuzione degli stipendi in base al livello e tipo di inquadramento e gli aumenti previsti per il 2024.
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Quanto guadagna un dipendente pubblico?
Secondo dati forniti dall’Osservatorio sui lavoratori pubblici INPS, il salario medio globale del personale della PA è 34.153 euro annui lordi, calcolato su una base di 278 giorni lavorativi. Il dettaglio contrattuale rivela che l’82,7% dei dipendenti a tempo indeterminato guadagna in media 38.083 euro annui lordi, con 299 giornate lavorative.
Stipendi medi per livello e inquadramento
Un’analisi dettagliata rivela che gli stipendi variano significativamente tra i diversi settori della Pubblica Amministrazione italiana. Per approfondire, consigliamo la consultazione del report ISTAT aggiornato, il quale offre una panoramica completa degli stipendi medi, distinti per livello e inquadramento professionale:
- Ministeri, Agenzie Fiscali, Presidenza del Consiglio dei Ministri
- Enti Pubblici non Economici, Regioni e Autonomie Locali
- Settori della Scuola, Università e Conservatori
- Sanità, Ricerca, Forze dell’Ordine, Militari e Difesa, Vigili del Fuoco
- Magistratura
Quale pubblica amministrazione paga meglio?
Analizzando i dati ISTAT più recenti, emerge che il settore giudiziario, in particolare la Magistratura, rappresenta il comparto più remunerativo della PA italiana, con stipendi annui lordi mediamenti pari a 149.645 euro. Per maggiori dettagli sui salari divisi per settore, è utile la consultazione dei dati aggiornati forniti da ISTAT.
Aumenti salariali nella Pubblica Amministrazione nel 2024
Il Rapporto Semestrale dell’ARAN evidenzia un incremento degli stipendi pubblici di circa 160 euro mensili per il 2024. Questo aumento fa parte di una più ampia rivisitazione dei contratti che prevede risorse finanziarie per circa 10 miliardi di euro, destinati a rinnovi contrattuali per il periodo 2022–2024, garantendo un aumento complessivo delle retribuzioni vicino al 6%.
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