L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, l’INPS, ha recentemente emesso la Circolare n°86, fornendo istruzioni fondamentali per il recupero dei contributi cancellati a causa di debiti fino a mille euro.
In questo articolo, esamineremo l’annullamento dei debiti, il suo impatto sul sistema previdenziale e le procedure per richiedere il ricalcolo, insieme alle scadenze cruciali.
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La Legge di Bilancio 2023 e la “pace fiscale”
Nella scorsa settimana, l’INPS ha diffuso la Circolare numero 86, che delinea le istruzioni operative per coloro che desiderano recuperare i contributi cancellati a causa di debiti fino a mille euro. Questa opportunità è stata resa possibile dalla Legge di Bilancio 2023, introducendo una soluzione per chi intende ristabilire il proprio diritto a una pensione completa.
La “pace fiscale,” inclusa nella Legge di Bilancio 2023, ha introdotto la cancellazione dei debiti fino a mille euro che erano stati affidati all’Ex Equitalia per il recupero tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015. Questa misura ha coinvolto sia il capitale che gli interessi dovuti per il ritardo nell’iscrizione a ruolo, nonché le sanzioni. L’annullamento è stato reso effettivo il 30 aprile 2023 e ha riguardato i debiti verso enti statali, agenzie fiscali e enti pubblici previdenziali, compresi i debiti contributivi verso l’INPS.
Impatto della cancellazione dei debiti sulle pensioni
Sebbene la cancellazione dei debiti contributivi sia un sollievo per molti, per alcune categorie di lavoratori come commercianti, artigiani, lavoratori autonomi nell’agricoltura e lavoratori iscritti alla gestione separata dell’INPS, potrebbe comportare un impatto negativo sulla pensione. Il diritto a ricevere una pensione a pieno titolo è strettamente legato alla quantità di contributi previdenziali versati. Ecco perché l’annullamento dei debiti contributivi e il mancato pagamento che ne consegue possono avere un impatto sfavorevole sulle pensioni future.
Possibilità di recupero
Per affrontare questo problema, il Decreto Legge 48/2023, noto come decreto lavoro, ha introdotto la possibilità di recuperare i contributi INPS soggetti a cancellazione. Le persone interessate a evitare la cancellazione dei debiti previdenziali fino a un massimo di 1.000 euro e desiderano invece procedere con il pagamento devono presentare una specifica richiesta all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS).
Richiesta di ricalcolo contributi cancellati: cosa indicare nella domanda
La Circolare n°86 dell’INPS contiene istruzioni dettagliate relative alla procedura di richiesta per il ricalcolo dei contributi previdenziali cancellati. Nell’istanza, i richiedenti sono tenuti a indicare il numero della Cartella di pagamento/Avviso di Addebito, o, nel caso in cui tali informazioni non siano disponibili, specificare i periodi interessati dall’annullamento. In aggiunta, è necessario selezionare il metodo di pagamento, impegnarsi a versare l’importo dovuto entro il 31 dicembre 2023 e dichiarare qualsiasi importo precedentemente pagato, se del caso.
Pagamento a rate e vincoli
È importante notare che la scelta di rateizzare il pagamento non richiede un’approvazione specifica dall’ufficio territoriale dell’INPS. Tuttavia, è necessario osservare il vincolo di saldare l’ammontare dei contributi e delle sanzioni civili entro il 31 dicembre 2023. Inoltre, la verifica della possibile prescrizione del credito sarà eseguita in accordo con i tempi stabiliti dal decreto-legge n. 119/2018 e dalla legge n. 197/2022.