La circolare dell’Inps fornisce ulteriori dettagli sulle disposizioni della legge di Bilancio e sulle nuove misure per contrastare la povertà. A partire da agosto 2023, i giovani che hanno lasciato la scuola perderanno il diritto al Reddito di cittadinanza, e la quota sarà ridotta nel caso di abbandono precoce degli studi.
Secondo la circolare dell’Inps, il Reddito di cittadinanza per il 2023 sarà erogato per un massimo di sette mesi. Il periodo di fruizione si interromperà dopo il pagamento dell’indennità di luglio. In particolare, le famiglie che hanno membri in età lavorativa compresa tra i 18 e i 59 anni perderanno l’indennità, mentre le famiglie con minori, disabili o persone ultra 60enni potranno beneficiarne fino alla fine dell’anno.
Tuttavia, per tutti i beneficiari, il Reddito di cittadinanza terminerà definitivamente alla fine del 2023. A partire dal 1° gennaio 2024, entreranno in vigore nuove indennità per sostenere il reddito delle famiglie. Ulteriori regole sono stabilite dalla legge di Bilancio 2023 e dal recente decreto “Lavoro” del 1° maggio scorso, riguardanti anche il rifiuto di offerte di lavoro da parte dei beneficiari che sono in età e condizioni di lavorare.
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Reddito di cittadinanza, perdita dell’indennità per abbandono scolastico
L’Inps fornisce anche una chiara delucidazione per tutti i beneficiari che non hanno completato l’istruzione obbligatoria. L’Istituto di previdenza precisa che i membri delle famiglie beneficiarie del Reddito di cittadinanza, con un’età compresa tra i 18 e i 29 anni, che non hanno completato i dieci anni di istruzione obbligatoria, perderanno la quota spettante. Questa precisazione si applica ai membri della famiglia che hanno abbandonato gli studi prima dei 16 anni di età.
RDC: quali offerte di lavoro si possono rifiutare
Tra le precisazioni fornite dall’Inps, vi è anche la perdita dell’indennità in caso di rifiuto di offerte di lavoro. La legge di Bilancio 2023 specificava che le opportunità di lavoro dovessero essere “congrue“. Questo termine si riferisce alle offerte di lavoro che rispettano le competenze e le esperienze professionali dei beneficiari del Reddito di cittadinanza. Inoltre, la congruità tiene conto anche dei tempi necessari per raggiungere il luogo di lavoro, sia in termini di distanza che di tempo impiegato utilizzando i mezzi pubblici.
Il recente decreto Lavoro del 1° maggio 2023 ha fornito ulteriori dettagli sulle offerte di lavoro che possono essere rifiutate. In particolare, non possono essere rifiutate le offerte di lavoro che si trovano entro 80 chilometri di distanza o che richiedono un tempo di percorrenza massimo di 100 minuti utilizzando i mezzi pubblici.