Il Reddito di Cittadinanza, uno dei pilastri delle politiche assistenziali italiane, torna in vigore per alcune categorie di cittadini. Dopo essere stato sospeso per gli occupabili, il governo Meloni ha deciso di riaprirne l’accesso per coloro che rientrano nella categoria dei fragili. Questa decisione è stata presa al fine di garantire un sostegno economico alle fasce più deboli della popolazione, considerando situazioni particolari e cambiamenti nella composizione familiare.
Indice dei contenuti
La cancellazione del Reddito di Cittadinanza e le misure sostitutive
La cancellazione del Reddito di Cittadinanza da parte del governo Meloni ha segnato una svolta nelle politiche di assistenza sociale. L’obiettivo dell’esecutivo era di accelerare il reinserimento dei disoccupati nel mondo del lavoro attraverso nuove misure. Tuttavia, l’erogazione del reddito continua fino alla fine del 2023 solo per alcune categorie ritenute fragili. Inoltre, coloro che maturano i requisiti per rientrare in queste categorie possono nuovamente accedere alla misura di sostegno.
Requisiti per il Reddito di Cittadinanza nel 2023
L’INPS ha recentemente fornito ulteriori dettagli sulla situazione del Reddito di Cittadinanza per il 2023. Nel messaggio 3510 del 6 ottobre 2023, l’INPS ha spiegato cosa fare per avere nuovamente diritto alla misura. Tra i casi in cui si può ottenere nuovamente il sostegno figurano:
- la presenza di un componente nel nucleo familiare che ha compiuto 60 anni;
- la nascita di un figlio;
- la certificazione di uno stato di disabilità di un familiare.
L’INPS specifica che per continuare a usufruire del Reddito senza sospensioni, i nuclei familiari devono avere al loro interno almeno uno dei seguenti componenti: persone con disabilità, minorenni, persone con almeno sessant’anni di età o percettori che non sono attivabili al lavoro e sono presi in carico dai servizi sociali, come comunicato all’INPS tramite la piattaforma GePI entro il 31 ottobre 2023.
Chi deve presentare una nuova domanda
Nel caso in cui una delle situazioni sopra menzionate si verifichi nel mese di fruizione del Reddito di Cittadinanza o nel mese successivo, non è necessario presentare una nuova domanda. Tuttavia, se l’evento si verifica successivamente alla sospensione già avvenuta, sarà necessario presentare una nuova domanda. L’erogazione della misura inizierà dal mese successivo a quello di presentazione della domanda.
Reddito di Cittadinanza e perdita dei requisiti
Ciò che è importante notare è che, se un nucleo familiare perde i requisiti per il Reddito di Cittadinanza durante il periodo di fruizione, ad esempio a causa di una variazione nel nucleo familiare, un decesso o il raggiungimento della maggiore età di un componente, la fruizione del beneficio cesserà entro la settima mensilità o dalla mensilità in cui si è verificato l’evento, se questa è già trascorsa.
Le alternative al Reddito di Cittadinanza
Per coloro che rientrano nella categoria dei potenziali occupabili, il Reddito di Cittadinanza nel 2023 è stato erogato per un massimo di sette mesi, sostituito poi da un assegno di inclusione. Questo assegno, tuttavia, può essere perso nel caso in cui si rifiuti un’opportunità di lavoro. Inoltre, in molte regioni italiane, sono in atto iniziative regionali volte a sostenere il reddito delle famiglie in difficoltà.
Le cifre e le stime
Secondo le stime, dei quasi 1,2 milioni di nuclei familiari beneficiari del Reddito, circa il 33,6%, pari a 400.000 nuclei familiari, hanno perso il beneficio. Questo sottolinea l’importanza di una gestione accurata e precisa delle proprie condizioni e dei requisiti per continuare a ricevere il sostegno economico previsto dal Reddito di Cittadinanza.
Per ulteriori dettagli e chiarimenti sulla situazione del Reddito di Cittadinanza nel 2023, si rimanda al messaggio 3510 del 6 ottobre 2023 pubblicato sul sito ufficiale dell’INPS.