Il 6 novembre è stato firmato il rinnovo del contratto per il comparto delle Funzioni Centrali della Pubblica Amministrazione, che riguarda circa 195.000 dipendenti. Questa nuova intesa, destinata a durare fino al 2024, è stata accolta con divisioni tra i sindacati, ma introduce incrementi retributivi significativi e la possibilità di optare per una settimana lavorativa di quattro giorni.
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La firma del contratto: sindacati divisi
Il contratto è stato firmato all’Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) con il supporto di Cisl-Fp e diversi sindacati autonomi come Confsal Unsa, Flp e Confintesa Fp. Tuttavia, i sindacati Fp-Cgil e Uil-Pa hanno espresso il proprio dissenso, sostenendo che l’accordo non risponde adeguatamente alle esigenze dei lavoratori e che avrebbe meritato ulteriori margini di trattativa.
Aumenti retributivi: una media di 165 euro al mese
Uno degli aspetti centrali del rinnovo è l’aumento medio delle retribuzioni di 165 euro mensili per 13 mensilità. L’incremento varia in base alla qualifica: per un assistente, l’aumento mensile lordo si attesta intorno ai 121 euro, per gli operatori sale a circa 128 euro, per i funzionari arriva a 155 euro, e per le professionalità più elevate si raggiungono incrementi di quasi 194 euro.
La settimana corta
Tra le novità più interessanti c’è la possibilità della settimana lavorativa di quattro giorni, un’opzione volontaria e sperimentale che mantiene l’orario settimanale di 36 ore. Antonio Naddeo, presidente dell’Aran, ha spiegato che la riduzione dei giorni lavorativi potrebbe favorire la produttività e migliorare l’equilibrio tra vita privata e professionale, a patto di evitare interruzioni nei servizi pubblici.
L’espansione dello smart working
Il contratto include anche maggiore flessibilità per lo smart working, consentendo ai dipendenti, soprattutto ai neoassunti e a chi ha esigenze particolari, di lavorare a distanza. Le giornate di lavoro agile vengono equiparate a quelle in presenza anche dal punto di vista del buono pasto, che sarà riconosciuto al completamento delle ore previste.
Le reazioni politiche e sindacali alla settimana corta
La proposta della settimana corta è entrata anche nel dibattito politico. Le opposizioni hanno espresso interesse per un ridimensionamento dell’orario di lavoro a parità di salario nelle aziende, mentre nella maggioranza alcune forze come la Lega si sono mostrate aperte a discutere questa possibilità. La questione sarà ulteriormente dibattuta fino a gennaio.
Il commento del Ministro Zangrillo
Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha manifestato soddisfazione per l’accordo, sottolineando che la continuità dei rinnovi contrattuali e l’incremento del 6% delle retribuzioni rappresentano un passo verso una Pubblica Amministrazione moderna e vicina ai cittadini.
Il rinnovo del contratto delle Funzioni Centrali offre dunque miglioramenti salariali e nuove opportunità di flessibilità per i lavoratori, contribuendo alla trasformazione del settore pubblico italiano.