Salario minimo: per ora nessuna introduzione in Italia

La misura è già presente in 21 Stati dell'Unione Europea

La prossima settimana si discuterà in commissione Lavoro alla Camera sul salario minimo, misura già presente in 21 Stati dell’Unione Europea, di cui però in Italia quasi tutte le opposizioni sono concorde all’espulsione.

Il Consiglio UE ha stabilito già le nuove regole per i lavoratori dei Paesi favorevoli, con il fine di tutelarli, migliorarne le condizioni di vita e rafforzare i contratti collettivi.

Ma il Governo italiano non ci sta. Per la Premier Giorgia Meloni l’introduzione del salario minimo legale non sarebbe la soluzione adatta da applicare in un Paese caratterizzato da un elevato tasso di lavoro irregolare e l’unico in cui il salario medio annuale è diminuito negli ultimi 30 anni al contrario degli altri appartenenti all’OCSE.

Il Presidente del Consiglio opta piuttosto per l’estensione e il potenziamento del CCNL (anche per quei settori in cui non è ipotizzata) e per il taglio delle tasse sul lavoro, in vista anche dell’imposizione fiscale troppo alta per le imprese, come ha dichiarato alla Camera dei deputati in risposta alla nuova segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, che ne ha avanzato la richiesta per sopperire alla precarietà.

Sostiene Meloni: «mi interrogherei sull’ipotesi che il salario minimo legale possa diventare, non un parametro aggiuntivo delle tutele garantite ai lavoratori, ma un parametro sostitutivo, un parametro unico, e nel nostro sistema un parametro di questo tipo, per paradosso, rischierebbe di creare, per molti lavoratori, condizioni peggiori di quelle che hanno oggi e di fare, per paradosso, un favore alle grandi concentrazioni economiche, alle quali conviene rivedere al ribasso i diritti dei lavoratori».

Il lavoro povero rimane una priorità da fronteggiare per il Governo, che vuole dunque proporre alternative al salario minimo. Si pensi già alla Legge di Bilancio 2023 che ha stabilito per i redditi più bassi il taglio del cuneo fiscale.

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Rimane caldo ancora il tempo del salario minimo e il dibattito tra le varie opposizioni che si dividono tra chi è a favore della sua introduzione e chi invece ne dissente.

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Carla Monni
Carla Monni
Giornalista, appassionata di grafica e musicista ormai per diletto. La musica è al centro della mia professione e non solo: da anni affianco infatti la scrittura redazionale alla pratica musicale, spaziando dalla musica jazz al gospel e suonando qua e là con la mia band soul funk.