Sono 70mila le assunzioni dei docenti previste entro il 31 dicembre 2024, secondo la riforma del PNRR e promosse dalla Legge di Bilancio 2023, grazie ai nuovi concorsi che il Governo ha intenzione di sbloccare.
L’obiettivo è quello di aggiornare in primis il sistema di reclutamento degli insegnanti, rendendo più accessibili le regole delle selezioni con il fine di assumerli in tempo per l’inizio dell’anno scolastico. Questa la conclusione emersa da un primo incontro tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e le organizzazioni sindacali, che si è tenuto lo scorso 17 gennaio, per sopperire non solo alle cattedre vacanti, ma anche al malcontento dei tantissimi precari.
Il 28,6% è il dato dei posti che si è riusciti a colmare a settembre 2022 dopo ben sette procedure di assunzione proposte dai precedenti Governi. Situazione simile si era verificata nel 2021, quando le cattedre occupate risultavano essere solo la metà di quelle disponibili, obbligando i presidi delle scuole ad assumere supplenti.
Sono attualmente 217mila i precari e circa 850mila i docenti in cattedra, di cui il 25% è supplente.
La soluzione, secondo il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, è quella di procedere con concorsi regolari e con scadenza annuale.
«Il reclutamento del personale docente – sostiene Valditara – rappresenta uno dei passaggi più difficili di tutta la gestione amministrativa. L’alto numero di aspiranti rappresenta l’attrattività della professione ma è anche il sintomo della presenza di elementi patologici da un lato del problema del precariato e dall’altro al fatto che da tempo non vengono espletate procedure certe, stabili e ricorrenti» e continua sottolineando la necessità di apporre «alcune migliorie anche in relazione alla riduzione del precariato e i percorsi transitori necessari».
Già in primavera, per i docenti precari con alle spalle 3 anni di servizio si vuole programmare un bando riservato.
Il reclutamento previsto dal PNNR sarà secondo le seguenti modalità:
- percorso abilitante con 60 cfu, prova scritta e lezione simulata;
- concorso con accesso tramite abilitazione o con 3 anni di servizio nella scuola statale.
Chi vince il concorso con l’abilitazione verrà assunto a tempo indeterminato. Coloro che invece partecipano con il requisito di servizio, verranno assunti a tempo determinato e una volta conseguito il titolo e dopo un anno di prova e formazione, scatta l’assunzione a tempo indeterminato e dunque la conferma in ruolo.