Molte persone che beneficiano del reddito di cittadinanza stanno ricevendo dall’INPS un avviso di sospensione per via del superamento del limite di 7 mensilità nel 2023. Ecco cosa significa e tutto quello che c’è da sapere su questa novità.
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Il reddito di cittadinanza è sospeso
La misura del reddito di cittadinanza si avvia alla conclusione, prevista dalla Legge di Bilancio alla fine del 2023. Quello di luglio, quindi, è l’ultimo pagamento per chi ha già ricevuto le 7 mensilità continuative a partire dal mese di gennaio.
L’INPS, infatti, ha comunicato con un sms agli interessati che la prestazione è sospesa e può essere revocata se presa in carico dai servizi sociali. Il reddito di cittadinanza, infatti, continuerà ad essere concesso fino alla fine dell’anno se nel nucleo familiare sono presenti minori, disabili e persone con più di 60 anni.
Presa in carico dei servizi sociali: cos’è e chi può richiederla
Da gennaio 2024 entrerà in vigore il nuovo assegno di inclusione, che prenderà il posto del reddito di cittadinanza. Il nuovo limite di 7 mesi non viene però applicato ai nuclei familiari in cui vi sono minori, persone con disabilità e almeno 60 anni di età, che continueranno a ricevere la prestazione regolarmente (fermo restando il limite di fruizione al 31 dicembre 2023).
L’INPS ha chiarito che questa misura però riguarda solo le persone che si trovano in uno stato particolare di bisogni complessi con difficoltà di inserimento sociale e/o lavorativo. Non potranno essere presi in carico, quindi, dai servizi sociali le persone con età compresa tra i 18 e i 59 anni occupabili che possono essere indirizzate ai servizi per l’impiego.
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