La vicenda legata ai rimborsi di Tim ha raggiunto un punto di svolta decisivo a seguito della sentenza della Corte di Cassazione, che ha segnato la via per la restituzione di milioni di euro ai consumatori danneggiati dalla fatturazione a 28 giorni.
Esploriamo insieme come sia possibile accedere a questo rimborso.
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La decisione dell’Agcom e la sentenza della Corte di Cassazione
Nel 2017, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) aveva messo al bando la pratica della fatturazione ogni 28 giorni, percepita come lesiva nei confronti dei consumatori e dannosa per l’immagine delle compagnie di telefonia. Tim, come altre realtà del settore, si è vista quindi obbligata a risarcire i propri utenti.
La Corte di Cassazione ha definitivamente confermato questa linea, estendendo il diritto al rimborso anche a coloro che avevano già rescisso il contratto. Ne consegue che oltre 5 milioni di utenti sono ora eleggibili per un rimborso, che nelle stime ammonta a oltre 160 milioni di euro. La questione si concentra soprattutto sui contratti di linea fissa con fatturazione a 28 giorni.
Passaggi per richiedere il rimborso
Per dare inizio alla procedura di rimborso, i clienti devono essere in possesso di determinati dati:
- La comunicazione ricevuta da Tim, contenente un codice unico e il numero della linea fissa interessata.
- L’indicazione del titolare della linea fissa oppure dell’erede, nel caso la linea fosse stata cessata.
Il processo richiede di accedere a una specifica pagina web fornita da Tim, dove compilare i campi richiesti con le informazioni sopra menzionate. Il rimborso può essere incassato tramite accredito su conto corrente, su un altro contratto attivo con Tim o come compensazione di eventuali debiti pendenti.
Azione consigliata in assenza di comunicazione
Sebbene Tim stia inviando le comunicazioni ai beneficiari, è possibile che alcuni utenti non ricevano alcun avviso. In tal caso, è consigliato attendere o, in alternativa, utilizzare i diversi canali di assistenza della compagnia, come l’app MyTim, il sito web ufficiale, o il numero di assistenza clienti 187 per la linea fissa. Un’ulteriore opzione consiste nel recarsi presso uno dei punti vendita Tim per chiedere direttamente assistenza.
Vi è inoltre la possibilità di inoltrare una richiesta formale inviando una raccomandata con avviso di ricevimento all’indirizzo dedicato della linea fissa di TIM o una Pec all’indirizzo Telecomitalia@pec.telecomitalia.it.
In conclusione, questo momento rappresenta un’opportunità significativa per tutti gli utenti che si sono sentiti penalizzati dalla fatturazione a 28 giorni. Seguire attentamente le procedure sopra descritte aumenterà le possibilità di vedersi riconosciuto il tanto atteso rimborso da parte di Tim.
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