Tredicesima 2024: tutte le date e le novità per lavoratori e pensionati

Scopri il calendario dei pagamenti della tredicesima 2024 per lavoratori e pensionati, inclusi i dettagli sul Bonus Natale e le modalità di calcolo della gratifica di fine anno.

Con l’avvicinarsi del mese di dicembre, milioni di lavoratori e pensionati in Italia attendono l’accredito della tredicesima mensilità, un’aggiunta economica significativa prima delle festività natalizie. Ma quali sono le date precise di pagamento e come viene calcolata? Di seguito, una guida completa alla tredicesima 2024 per i vari settori, con un focus sui dettagli relativi a importi, tassazione e beneficiari.

Quando arriva la Tredicesima?

La tredicesima viene erogata in tempi differenti a seconda della categoria. Grazie alla legge 350 del 2001, il pagamento di questa gratifica segue un calendario specifico: generalmente, i lavoratori dipendenti e i pensionati ricevono l’importo prima delle festività natalizie, in ogni caso entro la fine di dicembre.

Come si calcola la Tredicesima?

Il calcolo della tredicesima è semplice. Per i lavoratori dipendenti, l’importo corrisponde alla retribuzione lorda mensile moltiplicata per i mesi effettivamente lavorati e divisa per 12. È importante notare che un mese viene considerato valido per il calcolo se comprende almeno 15 giorni lavorativi. I pensionati, invece, ricevono una mensilità aggiuntiva corrispondente all’importo del trattamento pensionistico.

Chi ha diritto alla Tredicesima?

La tredicesima spetta a tutti i dipendenti, a tempo determinato e indeterminato, compresi apprendisti e lavoratori part-time. Tra i beneficiari figurano anche lavoratori domestici come colf e badanti. La tredicesima è garantita anche ai pensionati, inclusi coloro che percepiscono la pensione di reversibilità. Restano esclusi dalla misura invece i lavoratori autonomi, i parasubordinati, e chi percepisce l’assegno di accompagnamento.

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La tassazione sulla tredicesima

La tredicesima è soggetta a tassazione senza detrazioni per lavoro dipendente o per familiari a carico. Questo comporta un prelievo fiscale Irpef superiore rispetto alla retribuzione normale, con conseguente diminuzione del netto in busta paga. Nonostante in passato sia stata proposta una detassazione, nessuna misura è stata approvata fino a oggi.

Settore privato: tempistiche e settori

Per i lavoratori del settore privato, le date di pagamento possono variare in base ai contratti collettivi nazionali (Ccnl). Vediamo alcuni esempi:

  • Settore commerciale e metalmeccanico: qui la tredicesima viene erogata entro il 24 dicembre, in tempo per le festività natalizie. Generalmente, il pagamento avviene tra il 15 e il 20 dicembre.
  • Edilizia: in questo settore, la tredicesima viene versata dalle aziende alla Cassa Edile, che a sua volta provvede all’accredito ai lavoratori.

Settore pubblico: scuola e altri dipendenti statali

Per i dipendenti pubblici, le date di erogazione della tredicesima sono regolamentate dalla legge:

  • Settore scolastico: insegnanti e personale scolastico ricevono il pagamento il 14 dicembre (anticipato al primo giorno utile se cade di sabato).
  • Dipendenti statali: il personale amministrato dalle direzioni provinciali del Tesoro riceverà la tredicesima il 13 dicembre (anticipato per coincidenza con la domenica), mentre per altri dipendenti statali la data sarà il 16 dicembre.

Pensionati: quando arriva la tredicesima?

Per i pensionati, l’accredito della tredicesima avverrà il 2 dicembre, che rappresenta il primo giorno bancabile. I pensionati potranno quindi ricevere sia la pensione del mese che la tredicesima il 2 dicembre, con la possibilità di ritiro in contanti negli uffici postali. Il calendario per i ritiri presso gli uffici postali prevede un ordine alfabetico: si comincia il 2 dicembre con i cognomi dalla A alla C, per concludere il 5 dicembre con le lettere Q-Z.

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Bonus natale 2024

Oltre alla tredicesima, quest’anno i lavoratori dipendenti con almeno un figlio a carico e un reddito annuo fino a 28.000 euro potranno beneficiare del Bonus Natale, un contributo una tantum di 100 euro. Secondo quanto previsto dal Decreto Omnibus (113/2024), questa misura rappresenta un anticipo del cosiddetto “bonus Befana”. Chi non ha un sostituto d’imposta potrà fare richiesta del bonus tramite la dichiarazione dei redditi nel 2025.

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