Le imprese che decidono di assumere detenuti o internati, sia che questi siano lavoranti all’interno degli istituti penitenziari sia che operino all’esterno, in regime di semilibertà, possono beneficiare di importanti sgravi fiscali. La legge prevede, infatti, delle specifiche agevolazioni per i datori di lavoro che optano per contratti di lavoro subordinato, con una durata minima di 30 giorni, e un trattamento economico conforme ai contratti collettivi di lavoro vigenti.
Il sistema prevede due principali sgravi:
Al di là delle specifiche cifre, questi incentivi sono pensati per favorire l’inserimento lavorativo dei detenuti e supportare le imprese nell’onere economico che tale scelta comporta.
Per poter fruire di questi incentivi, le imprese devono rispettare alcuni criteri:
Più nel dettaglio, esistono diverse situazioni in cui il credito d’imposta può essere applicato, e alcune categorie di imprese che sono escluse dalle agevolazioni. Per esempio, non tutte le attività imprenditoriali possono accedere a tali sgravi.
Per usufruire delle agevolazioni, le imprese devono compiere determinati passaggi amministrativi, dalla registrazione della convenzione con gli istituti penitenziari alla corretta dichiarazione fiscale.
Una volta ottenuto, il credito d’imposta può essere compensato nell’F24 e deve essere utilizzato entro specifici lassi di tempo, esclusivamente per determinate tipologie di spese.
Un aspetto importante da valutare è la cumulabilità degli incentivi: le imprese devono verificare se possono combinare gli sgravi fiscali per l’assunzione di detenuti con altre forme di agevolazione a disposizione, per ottimizzare ulteriormente l’impatto finanziario della loro scelta.
Per accedere a queste agevolazioni, le imprese dovranno preparare e presentare la documentazione necessaria, utilizzando il modello F24 e indicando il codice tributo specifico. Ogni dettaglio procedurale può fare la differenza nell’efficace fruizione dell’incentivo.
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