Il governo Meloni ha annunciato l’imminente varo di un decreto legato al Primo Maggio, concentrato principalmente sull’incremento dei fondi “Coesione” per il superbonus lavoro e il bonus tredicesima. Si tratta di un pacchetto di misure incentrate su agevolazioni fiscali e contributive, mirate a promuovere l’occupazione e sostenere i lavoratori.
Il provvedimento include una serie di incentivi, tra cui il potenziamento delle agevolazioni fiscali, il bonus tredicesima, i bonus assunzioni al Sud e la detassazione dei premi di produzione. Uno dei punti chiave è la riforma dei fondi coesione, volta ad aumentare le risorse destinate al cosiddetto superbonus lavoro, che consiste nell’extra deduzione concessa alle aziende che aumentano la loro forza lavoro.
Il bonus tredicesima per il 2024 è previsto come un incentivo una tantum di 80 o 100 euro destinato a lavoratori con redditi dipendenti inferiori a 28.000 euro e con almeno un familiare a carico. Si tratta di una misura temporanea, soggetta a eventuali rifinanziamenti negli anni successivi.
Vi è un parziale passo indietro sui premi di produttività, con un aumento dell’aliquota dal 5 al 10 per cento, ma limitati a importi non superiori a 3.000 euro lordi. Tuttavia, l’entusiasmo per questa modifica è mitigato, considerando che tali premi rimangono poco interessanti per molte aziende a causa degli importi e delle complessità di attuazione.
Il superbonus lavoro, già previsto dalla riforma fiscale dell’anno precedente ma ancora non attuato, finalmente vede la luce. Questo incentivo consiste in un’extra deduzione sul costo del lavoro, che può arrivare al 120 o 130 per cento, e sarà finanziato tramite la revisione dei fondi europei di Coesione. Si stima che circa 380.000 imprese possano beneficiare di questa misura.
Le agevolazioni del superbonus lavoro si estendono a una vasta gamma di soggetti, tra cui titolari di reddito d’impresa, imprese individuali, società di persone e esercenti arti e professioni. Tuttavia, sono esclusi coloro che si trovano in situazioni di liquidazione ordinaria o giudiziale, nonché le imprese coinvolte in altre procedure di risoluzione della crisi aziendale.
La variazione della base imponibile per il superbonus lavoro sarà gestita attraverso un decreto interministeriale, garantendo che le maggiorazioni non superino il 10 per cento del costo del lavoro per le categorie di lavoratori svantaggiati. Inoltre, viene definitivamente abolita l’ACE, un aiuto precedentemente concesso per la crescita economica delle imprese.
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