Esonero contributivo per la parità di genere: scadenza per correggere le domande entro il 15 ottobre 2024

Il termine per rettificare eventuali errori nelle domande di esonero contributivo per la parità di genere è fissato al 15 ottobre 2024. I datori di lavoro del settore privato, in possesso della certificazione di parità, hanno ancora pochi giorni per correggere eventuali errori nelle richieste presentate, al fine di evitare la riduzione del beneficio spettante. Questa scadenza riguarda la rettifica di informazioni errate inviate all’Inps per l’esonero contributivo, una misura che intende promuovere l’uguaglianza di genere nelle imprese.

Esonero contributivo fino a 50.000 euro annui: il messaggio dell’Inps

Con il messaggio n. 2844 del 13 agosto 2024, l’Inps ha ricordato che i datori di lavoro privati, in possesso della certificazione di parità di genere, possono richiedere un esonero pari all’1% dei contributi previdenziali fino a un massimo di 50.000 euro all’anno. Questa agevolazione è prevista dall’art. 5 della legge n. 162 del 2021, e ha come obiettivo favorire una maggiore equità di genere nelle retribuzioni e nelle politiche aziendali.

La certificazione UNI/PdR 125:2022 e la procedura di richiesta

L’esonero contributivo è accessibile esclusivamente per le aziende che possiedono la certificazione conforme alle linee guida UNI/PdR 125:2022, rilasciata da organismi di valutazione accreditati. Per ottenere il beneficio, i datori di lavoro devono presentare una domanda all’Inps attraverso il modulo telematico “PAR_GEN”, indicando la retribuzione media mensile globale del personale, come chiarito nella circolare Inps n. 137 del 27 dicembre 2022.

Conseguenze degli errori nelle domande: riduzione del beneficio

I datori di lavoro che hanno ottenuto la certificazione di parità di genere entro il 31 dicembre 2023 e che hanno commesso errori nella compilazione del campo relativo alla retribuzione media mensile globale, devono rettificare la domanda entro il 15 ottobre 2024. In caso contrario, l’Inps elaborerà l’esonero basandosi sui dati errati, con una conseguente riduzione dell’importo dell’agevolazione.

Correzioni automatiche per errori nella durata della certificazione

Un altro aspetto cruciale riguarda la durata della certificazione. In caso di errori nella dichiarazione della validità della certificazione inferiore ai 36 mesi, l’Inps procederà d’ufficio alla correzione. In questo modo, i datori di lavoro riceveranno il beneficio per l’intero periodo legale di validità della certificazione, garantendo che l’agevolazione non venga compromessa da errori di compilazione.

Domande già accolte nel 2022: cosa fare

Infine, l’Inps ha chiarito che i datori di lavoro che hanno ottenuto l’esonero contributivo a seguito di domande presentate nel 2022 non devono ripresentare la richiesta. Il beneficio rimarrà valido per l’intera durata di 36 mesi della certificazione, come stabilito dalla normativa vigente.

La scadenza del 15 ottobre 2024 rappresenta un appuntamento cruciale per i datori di lavoro del settore privato che desiderano rettificare eventuali errori nelle domande di esonero contributivo per la parità di genere. L’attenzione a questo termine permetterà alle aziende di ottenere il massimo beneficio possibile e di contribuire, allo stesso tempo, alla promozione dell’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro. Visita la nostra sezione dedicata alle news per rimanere aggiornato.

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