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Accise sigarette 2025: aumenti prezzi, novità sanzioni e prospettive per il 2026

Con l’inizio del 2025, gli italiani si trovano a fare i conti con un nuovo aumento dei prezzi delle sigarette e delle sanzioni legate al settore del tabacco. Il rialzo, deciso nell’ambito della Legge di Bilancio, riflette una politica mirata a incrementare le entrate statali e a regolamentare con maggiore rigore il mercato dei tabacchi. Ecco tutto ciò che c’è da sapere.

Cosa cambia nel 2025: le novità sulle accise

A partire dal 23 gennaio 2025, sono entrate in vigore le nuove accise sulle sigarette, confermate dalla Legge di Bilancio 2025 e anticipate già con la manovra del 2024. Le principali modifiche riguardano:

  • Aumento specifico per 1.000 sigarette: l’importo passa da 29,30 euro nel 2024 a 29,50 euro nel 2025.
  • Accisa minima sul tabacco trinciato: cresce da 147,50 euro a 148,50 euro.
  • Onere fiscale minimo per le sigarette: il Prezzo Medio Ponderato (PMP) viene incrementato al 98,80% rispetto al 98,70% dell’anno precedente.
  • Prodotti senza combustione: l’accisa sale al 41% per il 2025 e sarà ulteriormente ritoccata al 42% nel 2026.
  • Imposta di consumo sui liquidi da inalazione: passa al 16% e 11% nel 2025 (rispetto al 15% e 10% del 2024) e raggiungerà il 17% e 12% nel 2026.

Questi incrementi, stabiliti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), influenzeranno non solo le sigarette tradizionali, ma anche i prodotti alternativi come sigarette elettroniche e tabacco riscaldato.

Aumento dei prezzi: quanto costano le sigarette nel 2025?

Dal 23 gennaio 2025, i prezzi delle sigarette sono aumentati di 20-30 centesimi a pacchetto, un incremento che varia in base alla marca e al formato. Ad esempio:

  • Marlboro Gold KS: 6,50 euro per un pacchetto da 20.
  • Marlboro Mix: 6,20 euro.
  • Chesterfield Original: 5,50 euro.
  • Diana Rossa KS: 5,30 euro.

I listini aggiornati pubblicati dall’ADM comprendono anche sigari, sigaretti, tabacchi da fiuto e da masticare. Complessivamente, gli aumenti generano significativi introiti per lo Stato, ma pesano sul bilancio dei fumatori.

Le accise: una combinazione di fisso e variabile

Nel 2025, le accise rappresentano circa il 41% del prezzo totale delle sigarette. Questo valore è il risultato della somma di due componenti:

  • Parte proporzionale: calcolata con un’aliquota del 49,50% sul prezzo al pubblico.
  • Componente fissa: stabilita a 29,50 euro per 1.000 sigarette.

Inoltre, il minimo onere fiscale, che include IVA e accise, è fissato a 204,3 euro per chilogrammo convenzionale.

Sanzioni più severe: le novità del 2025

Le nuove regole introdotte dal Decreto legislativo 26 settembre 2024, n. 141 inaspriscono le sanzioni per le violazioni nel settore del tabacco:

  • Contrabbando di sigarette: reato penale con pene detentive da 2 a 5 anni per quantità superiori a 15 kg. Per quantitativi inferiori, le multe variano da 500 a 30.000 euro.
  • Vendita non autorizzata: sanzioni raddoppiate da 5.000 a 10.000 euro, con rischio di arresto e chiusura dell’attività.
  • Prodotti alternativi al fumo: le sanzioni sono equiparate a quelle del tabacco tradizionale, prevedendo gravi conseguenze per le violazioni.

Infine, le autorizzazioni per la vendita di liquidi da inalazione e tabacchi lavorati avranno una durata estesa da 2 a 4 anni.

Uno sguardo al futuro: quanto costeranno le sigarette nel 2026?

Se le politiche attuali saranno confermate, il 2026 potrebbe portare un ulteriore aumento di 20-30 centesimi a pacchetto. Ad esempio, un pacchetto di Marlboro Gold KS potrebbe arrivare a costare 6,80 euro. Tuttavia, occorrerà attendere nuovi aggiornamenti legislativi per avere certezze.

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