Addio all’azienda n.1 del Nord Italia: ha dato a campare a centinaia di famiglie per anni, poi la disdetta

Chiusa un’azienda del nord Italia (pexels). www.circuitolavoro.it
Il Nord piange ancora un’altra azienda, tante famiglie senza lavoro e un intero territorio da ricostruire, non se ne parla abbastanza
Chiusa un’azienda storica del nord Italia, non ce l’ha fatta a superare la crisi. La chiusura si stabilizza in un contesto problematico che ha investito tante attività che lavoravano sul territorio da decenni.
La crisi economica post Covid continua ad avere effetti, nonostante ci siamo già dimenticati le chiusure delle attività, i mesi in casa, e l’incubo di tutti i parenti che di giorno in giorno lottavano negli ospedali tra la vita e la morte.
Il Covid continua a fare vittime, e se per fortuna a morire non sono più le persone, adesso a pagare il peso di una società che arranca sono proprio le aziende, anche quelle storiche con decenni di attività alle spalle.
Non solo si parla di posti di lavoro in meno, ma di intere aree che perdono pezzi di comunità e di storia.
L’addio dell’azienda storica un segnale da non ignorare
Parliamo di quella che è stata per decenni una garanzia per il nord, in particolare per il Piemonte: la Centrale del Latte di Alessandria e di Asti ha chiuso i battenti, trascinandosi con sé le linee di produzione che davano lavoro a intere famiglie.
Il quadro dell’abbandono vede un trend in rialzo negli ultimi anni: sono ben 63 le aziende che hanno chiuso nel 2024. La decisione è arrivata a maggio 2024, seguita dalla messa in liquidazione del 6 giugno e da un esame dello stato passivo a ottobre: un’intera filiera oggi si confronta con l’incertezza di un fallimento doloroso.
L’addio dei dipendenti e un territorio da ricostruire
Erano 48 i dipendenti di questa azienda storica, sorta nel 1931 su iniziativa di un gruppo di allevatori e diventata Spa nell’ormai lontano ’53. Molti cambiamenti dirigenziali avevano già dato un primo avviso di quella che sarebbe stata la chiusura definitiva: i soci hanno scelto di non ricapitalizzare il progetto per 2 milioni di euro e l’impresa non ha retto.
Nel tempo però la Centrale del Latte è stata un punto di riferimento non solo per la qualità dei prodotti ma anche per essere stata una fonte stabile di lavoro per tante famiglie del territorio piemontese. Nel 2024 la provincia di Alessandria ha registrato ben 18 fallimenti in più rispetto agli anni precedenti. Così come la Centrale, a fallire è stata anche la squadra di calcio, altro riferimento di provincia e di regione. Storie che portano a ragionare sul da farsi per rianimare un territorio che si sta spegnendo.