Addio file agli sportelli, il tribunale ha dato la sua risposta | Con questo documento vai e passi avanti a tutti

Applicazione legge 104- Foto di Pavel Danilyuk da Pexels-CircuitoLavoro.it
In arrivo una svolta decisiva per evitare le lunghe code agli sportelli: ecco cosa prevede la legge in certi casi e come applicare i propri diritti per saltare la coda.
Affrontare lunghe file agli sportelli è l’incubo di tutti, ma nel caso di persone con disabilità la situazione può trasformarsi in un ostacolo insormontabile.
A causa di alcune condizioni fisiche, cognitive o psichiche, sembra impossibile riuscire a rimanere a lungo in ambienti affollati e caotici.
Per fortuna oggi questa circostanza è riconosciuta dalla legge italiana in linea con la Convenzione ONU del 2006 (ratificata in Italia con la legge 3 marzo 2009, n. 18).
Questa normativa garantisce il diritto alla priorità di accesso per le persone con disabilità grave, ai sensi dell’articolo 3 della legge 104.
Disabilità e code agli sportelli: quali sono i diritti applicabili
Si tratta di un principio applicabile anche ai genitori di bambini con disabilità, soprattutto per prenotazioni di visite specialistiche come logopedia o neuropsichiatria infantile. Il Decreto Legislativo n. 62 del 2024, attuativo della legge delega n. 227 del 2021, ha aggiornato in profondità la legge 104. Con questa trasformazione la nuova definizione di disabilità non è più solo legata a una condizione medica, ma viene letta come il risultato dell’interazione tra menomazioni e barriere sociali, culturali e ambientali.
Si introduce anche il concetto di “accomodamento ragionevole”. Questo termine fa riferimento alle modifiche e agli adattamenti necessari per garantire la piena partecipazione delle persone con disabilità, senza gravare in modo sproporzionato su chi eroga il servizio. Cosa significa praticamente? Nei casi in cui la fila allo sportello può diventare una barriera per le persone disabili, allora il servizio pubblico ha il dovere di intervenire per garantire un accesso rapido e adeguato.
Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità: quali sono le sue funzioni
Chi oppone il rifiuto alla richiesta di una persona con disabilità di saltare la fila, dovrà vedersela con il Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità. Questa figura, istituita per vigilare sul rispetto dei diritti, ha poteri incisivi. Il suo ruolo consiste nell’effettuare verifiche, valutare segnalazioni e, in presenza di discriminazioni, emettere pareri motivati.
Nel caso in cui le pubbliche amministrazioni non intervengano di fronte alle violazioni segnalate, il Garante può ricorrere al giudice amministrativo. La funzione di garanzia è cruciale per contrastare ogni forma di discriminazione diretta o indiretta. Così si fa in modo che il diritto all’accomodamento ragionevole non resti solo sulla carta. In pratica, grazie a questo strumento, le persone con disabilità possono far valere i propri diritti nelle situazioni quotidiane.