Addio tasse, arriva la nuova legge: flat tax al 5% | È già tutto sul tavolo

Tasse al 5% - circuitolavoro.it
Basta discriminazioni tra dipendenti e P.IVA: ora tutti potrebbero beneficiare della flat tax al 5%. Risultato? Centinaia di euro in più a inizio mese.
In Italia parlare di lavoro è come toccare una ferita aperta: contratti precari, salari inadeguati e tasse. Tante tasse. Prendiamo il caso del dipendente: se rientra entro i 28.000€ annui di stipendio, paga il 23% di IRPEF; tra i 28.000 e i 50.000€ l’aliquota sale al 35%. E più si guadagna, peggio è: sopra i 50.000€ si arriva al 43%. In pratica, quasi metà della propria retribuzione se ne va in tasse.
E se tutto questo scendesse al 5%? Se la tanto odiata IRPEF – o più banalmente, le tasse – si riducesse davvero a una cifra simbolica? Sarebbe un sogno per moltissimi lavoratori. Ecco, quel sogno ha preso forma.
Meno tasse per 5 anni: basta fughe di cervelli e un’Italia con un regime fiscale competitivo
Per capire perché questa flat tax al 5% per i dipendenti fa così discutere, basta guardare cosa succede già oggi con il regime forfettario. Chi apre una partita IVA e rispetta certi requisiti (fatturato sotto i 85.000€ annui, nessun rapporto di lavoro subordinato, ecc.) può accedere a un’IRPEF ridotta al 5% per i primi cinque anni. Una vera e propria corsia fiscale agevolata per chi sceglie di mettersi in proprio.
A confronto, un dipendente parte subito con il 23% di IRPEF, più le addizionali. E chi assume deve anche versare la sua parte di contributi, rendendo il contratto stabile una scelta più costosa per tutti.
Nel 2024, inoltre, chi avvia un’attività ha anche l’esonero dai contributi per tre anni. In pratica, lavorare in proprio conviene, almeno all’inizio. Da qui l’idea: estendere la flat tax anche a chi firma un contratto a tempo indeterminato. Un’idea che sta diventando realtà.
Flat tax al 5% per i dipendenti: chi ci rientra
La proposta riguarda i giovani under 30 assunti (o stabilizzati) con contratto a tempo indeterminato. Per loro, l’IRPEF sarebbe ridotta al 5% per 5 anni, fino a 40.000€ di reddito annuo. Per chi rientra dall’estero c’è un vantaggio maggiore: il tetto salirebbe a 100.000€.
In soldoni? Un giovane che guadagna 30.000€ lordi annui oggi porta a casa circa 21.500€ netti. Con la flat tax al 5%, salirebbe a oltre 28.000€ netti. Quasi 600€ in più al mese.
Verrà approvata? Difficile dirlo. La proposta della Lega (firmata Toccalini, annunciata da Durigon) è ancora all’inizio del suo iter parlamentare. E si scontra con un altro progetto già in corso: la cosiddetta ‘delega salari’, che punta anch’essa ad abbassare le tasse a tutti i lavoratori. Due proposte parallele, stesso tema, stesso tavolo. Il rischio? Un ingorgo legislativo. Insomma, per ora la flat tax per i dipendenti resta una promessa scritta nero su bianco, che però deve ancora diventare realtà.