Addio viaggi low cost | Tariffe e tasse nascoste ti fregano immediatamente: non te ne sei accorto ma è tutto scritto in piccolo
Voli low cost (Pexels) - Circuitolavoro
I voli economici non sono più quelli di una volta: tra rincari, tasse aggiuntive e nuove regole sui bagagli, l’idea del viaggio low cost sta diventando sempre più un miraggio per molti italiani.
Secondo i dati più recenti diffusi dall’ISTAT, le spese per viaggi e vacanze sono aumentate in media del 20% rispetto a due anni fa, con un impatto particolarmente forte sui voli brevi e sui pacchetti last minute. Le compagnie low cost, che per anni hanno reso accessibili le mete europee a pochi euro, oggi applicano supplementi su quasi tutto: dal posto a sedere al bagaglio a mano, fino al check-in in aeroporto. A questi si sommano tasse aeroportuali, costi ambientali e fluttuazioni del carburante che fanno lievitare il prezzo finale. Il risultato è che il biglietto “a 9,99 euro” ormai non esiste più.
La ricerca dell’ISTAT evidenzia che, nonostante il desiderio di viaggiare resti alto, le famiglie italiane stanno riducendo la frequenza dei viaggi brevi e rinunciando ai weekend fuori porta. Molti preferiscono pianificare con largo anticipo per bloccare le tariffe migliori, mentre cresce la tendenza a restare in Italia. Le compagnie aeree, dal canto loro, giustificano i rincari con l’aumento dei costi operativi e con la necessità di ridurre le emissioni di CO₂. Tuttavia, per i consumatori, la sensazione è chiara: viaggiare è tornato a essere un lusso da programmare.
Le nuove regole e i rincari nascosti
Il cambiamento più evidente riguarda i bagagli. Molte compagnie low cost hanno eliminato la valigia a mano gratuita, sostituendola con un piccolo zaino da riporre sotto il sedile. Anche i costi per la scelta del posto sono aumentati, mentre il biglietto “base” copre ormai solo il trasporto, senza servizi aggiuntivi. Alcuni vettori applicano tariffe dinamiche che cambiano più volte al giorno, rendendo difficile capire il prezzo reale del volo. L’ISTAT segnala che oltre il 60% dei passeggeri paga più del doppio del prezzo iniziale una volta aggiunti tutti i costi extra.
Al rincaro dei voli si aggiungono tasse aeroportuali e costi legati alle nuove politiche ambientali europee, che prevedono contributi per la compensazione delle emissioni. In molti casi, queste spese non sono immediatamente visibili al momento dell’acquisto, ma vengono sommate solo alla fine del processo di prenotazione. Anche i disservizi sono aumentati: ritardi, cancellazioni e overbooking sono più frequenti, e spesso ottenere un rimborso richiede tempi lunghi. Le associazioni dei consumatori chiedono maggiore trasparenza e regole uniformi, ma per ora ogni compagnia applica le proprie condizioni.

Come cambia il modo di viaggiare e cosa fare per risparmiare davvero
Il caro-voli ha spinto molti italiani a ripensare le proprie abitudini di viaggio. Cresce il numero di chi sceglie treni ad alta velocità per le tratte interne e traghetti per le isole, mentre le mete estere vengono programmate con più anticipo o limitate ai periodi di bassa stagione. Anche le piattaforme di confronto prezzi sono tornate centrali: secondo l’ISTAT, più del 70% dei viaggiatori utilizza almeno due motori di ricerca prima di prenotare. Tuttavia, la vera differenza la fa la flessibilità: chi è disposto a partire in giorni feriali o da aeroporti alternativi riesce ancora a trovare offerte convenienti.
Gli esperti consigliano di iscriversi alle newsletter delle compagnie, monitorare i prezzi e cancellare i cookie del browser prima di ogni ricerca per evitare rialzi automatici. Ma resta una certezza: l’epoca dei viaggi a prezzi simbolici è finita. Le compagnie puntano su modelli più sostenibili, ma anche più selettivi. Così, l’avventura “low cost” che un tempo significava libertà e spontaneità, oggi rischia di trasformarsi in stress, calcoli e costi imprevisti. E per molti viaggiatori italiani, volare a basso costo è diventato un ricordo d’altri tempi.