“Agente, sono solo andato a trovare mia madre”: 4 anni di reclusione | Da oggi vietatissimo dalla legge

donna in piedi con salopette

Finire in carcere per essere entrati a casa dei genitori (pexels) - www.circuitolavoro.it

Sembra assurdo eppure è reale: in alcuni casi andare a trovare i propri genitori può significare anche il carcere, ecco quando succede 

È possibile essere condannati a quattro anni di reclusione per essersi recati a casa dei propri genitori senza il loro consenso?

Quando parliamo di famiglia, ci rifacciamo alla vita privata e non al mondo lavorativo. Il contesto familiare viene inteso come un luogo sicuro nel quale poter assumere un comportamento più libero da schematismi, ma non sempre è così.

La famiglia è anche un contesto in cui i rapporti sono legati a parentele che non si scelgono, e che a volte, anche per incomprensioni caratteriali, diventa un vero inferno.

Dal posto più sicuro al mondo, il nucleo familiare può diventare anche il peggior contesto in cui vivere, tra attriti e delitti. La maggior parte degli omicidi avviene in famiglia perché il movente è sempre un litigio tra persone che hanno condiviso tutto e che proprio per questo sono arrivate all’esasperazione.

Il domicilio e i legami familiari dal punto di vista del sistema giuridico

Per quanto riguarda il sistema giuridico del nostro Paese, il domicilio rimane un luogo inviolabile, che prescinde anche i legami di parentela. Questo caso ha infatti portato alla luce l’importanza del rispetto del domicilio altrui, anche all’interno dei legami familiari.

La legge italiana tutela l’inviolabilità del domicilio agli accessi non autorizzati, e anche se sembra un atto moralmente inaccettabile, in alcune famiglie i litigi sono così burrascosi che portano i genitori a chiudere le porte di casa ai figli.

donna con il telefono alla finestra
Privacy e legge sul domicilio – (pexels) – www.circuitolavoro.it

I casi limite: quando entrare a casa dei genitori diventa reato

In casi limite del genere, il reato di violazione di domicilio è punibile con pene severe. Secondo l’articolo 614 del Codice Penale, infatti, chiunque si introduce o si trattiene nell’abitazione altrui contro la volontà del proprietario di casa, o in generale di chi vive nell’abitazione, commette il reato di violazione di domicilio, un principio che supera anche i rapporti familiari.

Un figlio non può entrare nella casa dei genitori senza il loro consenso, e viceversa. La legge non fa distinzione tra parenti e estranei quando si tratta di tutelare la sfera privata di un individuo. Naturalmente, dal punto di vista pratico è anche difficile immaginare genitori che denuncino figli per il rispetto della privacy, ma esistono casi limite. Quando i rapporti si deteriorano, il figlio che torna a casa contro la volontà dei genitori potrebbe rischiare il carcere perché non starebbe rispettando i limiti imposti dal domicilio.