Agenzia delle entrate, “Ci dovete dare 120 euro entro oggi”: se non lo fate dite pure addio ai vostri soldi

Agenzia dell'Entrate - Fonte Ansa - Circuitolavoro.it
Comunicazione dell’Agenzia dell’Entrate per i contribuenti, restituzione soldi obbligatoria.
Annualmente i cittadini italiani sono obbligati ad informare lo Stato su tutti i redditi percepiti l’anno precedente, attraverso la dichiarazione dei redditi.
La presentazione di tale documento oltre ad essere indispensabile, permette di poter accedere d un serie di detrazioni in base alle spese sostenute e ottenere di conseguenza un rimborso.
Come spiega l’Agenzia delle Entrate nel suo sito, il rimborso è quella somma in denaro che deve essere riconosciuta al “contribuente che ha versato le imposte in misura maggiore a quanto dovuto”.
Tuttavia, se è vero che l’Ente corrisponde una somma a titolo di rimborso ai contribuenti, può anche chiedere la restituzione immediata dello stesso così come è successo di recente.
Ecco cosa devono sapere i contribuenti
Sappiamo bene che ogni cittadino è tenuto a rispettare gli obblighi fiscali per non incorrere in spiacevole sorprese. Il fisco infatti, monitora costantemente la situazione di ogni singolo cittadino attraverso controlli incrociati. Ciò vuol dire che anche dopo anni si può ricevere una comunicazione da parte dell’Ente in caso di omissioni o di mancata presentazione della dichiarazione dei redditi. Il rischio principale legato a un accertamento fiscale è quello economico. Se il Fisco ritiene che ci sia stato un errore o una violazione, può chiedere il pagamento delle somme non versate, maggiorate di sanzioni e interessi. Ciò vale anche in caso di morte di un contribuente. La morte infatti, non esonera dagli obblighi fiscali. A meno che non vi siano superstiti nell’asse ereditario, la posizione fiscale del defunto deve comunque essere chiusa correttamente.
Ad esempio, se un contribuente è deceduto nel 2024 o nei primi mesi del 2025, gli eredi sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi relativa all’anno d’imposta precedente: per l’intero anno, in caso di decesso nel 2025, oppure per i mesi di vita nel 2024. Gli eredi dovranno anche versare l’IRPEF dovuta, se dalla dichiarazione emerge un debito fiscale, a meno che non abbiano rinunciato all’eredità con apposita procedura presso la Cancelleria del Tribunale. Ma se dalla dichiarazione emerge invece un credito d’imposta, questo spetta agli eredi. A meno che non vi siano debiti pregressi a carico del defunto. Questo lo sa bene una signora che si è trovata esattamente in questa situazione. Scopriamo cosa è accaduto nel prossimo paragrafo.
La comunicazione dell’Agenzia dell’Entrate, restituzione soldi
Come riporta investireoggi.it, una lettrice del sito aveva riportato il suo caso. Nello specifico la signora attendeva dall’Agenzia dell’Entrate un credito di ben 800 euro del marito defunto, ma l’Agenzia dell’Entrate le ha richiesto il pagamento di 120 euro per riceverlo.
Nella comunicazione che le è stata inviata, è stato spiegato che per ottenere il rimborso spettante al marito defunto, è necessario prima saldare il debito che quest’ultimo aveva maturato. Il consiglio della signora è in questi casi, di agire con tempestività, per non prolungare ulteriormente l’attesa del rimborso.