Allarme Integratore: danno gravissimo alla salute | Lo assumono tutti i 40enni e fa molto male

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Integratori rischi (pexels) - www.circuitolavoro.it

Attenzione ai danni alla salute: utilizzare gli integratori nel modo sbagliato potrebbe generare effetti non desiderati, ecco cosa evitare 

Curarsi con gli integratori può aiutare a prevenire i malanni.

Questa affermazione è vera, dal momento in cui spesso i problemi nascono proprio per alcune carenze specifiche nel nostro corpo, ma non del tutto.

Assumere integratori, oltre che un consiglio medico, è diventato un vero trend di moda, anche per via di tutte quelle aziende che li producono e li vendono su canali come i social network, con piani di comunicazione molto poco istituzionali, per arrivare a un range di pubblico mainstream.

La verità è che nessuno dovrebbe assumere integratori a caso in base a ciò che vuole ottenere, solo il medico può somministrarli per risolvere alcune carenze comprovate.

Il rischio dell’assunzione degli integratori

Assumere gli integratori per propria iniziativa non è mai una buona azione, soprattutto se diventa una routine quotidiana per lungo tempo. Negli ultimi anni, ad esempio, l’integratore più abusato è quello di vitamina D. Oggi siamo tutti chiusi negli uffici davanti ai pc, lavoriamo per ore ed ore senza mai vedere la luce del Sole, soprattutto per quanto riguarda i mesi invernali, questo ha portato ad avere gravi carenze di Vitamina D, soprattutto dopo una certa età.

Il problema è che gli integratori non sono sempre la soluzione più giusta, a dimostrarlo sono gli ultimi studi che arrivano dal Regno Unito, dall’Università di Surrey. Non solo sembrerebbe che alcune forme di vitamina D non apportano i benefici promessi, ma possono addirittura ridurre i livelli di quella realmente utile all’organismo.

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Vitamina D e integratori_ i nuovi studi (pexels) – www.circuitolavoro.it

L’errore dell’assunzione di Vitamina D fai-da-te

Lo studio pubblicato sulla rivista Nutrition review ha analizzato come reagisce il corpo umano a due forme di vitamina D: la D2 e la D3. 
Mentre la D3, ovvero intesa come la forma naturalmente prodotta dal corpo quando ci esponiamo ai raggi del sole, aumenta in modo efficace i livelli ematici di vitamina D, la D2 non solo è meno efficace, ma può ridurre i livelli della D3 già presenti nel sangue. Eppure è proprio la D2 quella più diffusa nei prodotti commerciali, spesso scelta perché di origine vegetale e più economica.

Il problema riguarda soprattutto la fascia over 40, più incline all’autosomministrazione di integratori random, seguendo le pubblicità. Tra i motivi: la convinzione che “male non faccia” e il marketing aggressivo che associa la vitamina D a una sorta di elisir di giovinezza. 
Secondo i ricercatori, un utilizzo non mirato rischia di confondere l’organismo e interferire con la naturale regolazione immunitaria.