Aumenta la retribuzione di 1,5 milioni di lavoratori del settore metalmeccanico a partire da giugno 2023. Complessivamente, verranno aggiunti oltre 123 euro al mese nel salario netto, riferiti al livello C3. Questo bonus in busta paga per i metalmeccanici è il risultato dell’applicazione del contratto di categoria pertinente, che prevede l’adeguamento all’indice di inflazione Ipca. Tale indice è stato particolarmente alto durante l’anno scorso, e ciò ha scatenato automaticamente l’adeguamento dei salari che i lavoratori riceveranno nella busta paga.
L’accordo per l’aumento salariale è stato firmato il 16 giugno in presenza dei sindacati. Nel verbale firmato è anche prevista la conferma dei salari minimi stabiliti nel contratto della Federmeccanica Assistal, su cui si era già raggiunto un accordo all’inizio di febbraio 2021.
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Di quanto aumenteranno gli stipendi dei metalmeccanici
I salari degli oltre 1,5 milioni di lavoratori metalmeccanici hanno subito un ulteriore incremento a partire dalla busta paga di giugno 2023. L’importo aggiuntivo nel cedolino sarà di 123,40 euro al mese, per i lavoratori appartenenti alla categoria contrattuale C3. L’aumento dei salari è principalmente il risultato dell’adeguamento dell’indice di inflazione Ipca ai valori reali. Questo indice tiene conto dell’andamento dei prezzi escludendo i beni energetici importati. L’Istat ha rilevato che l’indice per il 2022 è pari al 6,6%, il che spiega perché gli aumenti salariali saranno a tre cifre per la maggior parte dei lavoratori interessati. Questo è l’indice definitivo, considerando che quelli provvisori erano già stati registrati in precedenza.
A causa dell’indice Ipca, il contratto dei metalmeccanici dovrà essere adeguato in misura maggiore rispetto a quanto previsto inizialmente. Infatti, erano previsti aumenti salariali di 112 euro, suddivisi in quattro quote:
- 25 euro per il 2020;
- altri 25 euro per il 2021;
- 27 euro per il 2022;
- 35 euro per il 2023.
Tuttavia, la clausola di salvaguardia del contratto collettivo nazionale prevede che, se il tasso definitivo di inflazione supera quello concordato all’atto della firma del contratto, la retribuzione debba essere adeguata di conseguenza. Nei primi anni del contratto, l’inflazione è rimasta relativamente stabile. Tuttavia, a partire dal 2022, i prezzi dell’energia hanno influenzato al rialzo tutti gli altri beni considerati nell’indice Ipca. Di conseguenza, gli 27 euro previsti per l’aumento salariale nel 2022 si sono trasformati in 123,40 euro effettivi. Ciò significa un aumento di 96,40 euro rispetto alle previsioni iniziali al momento della firma del contratto.
Ulteriore incremento da luglio 2023 grazie allo sconto sul cuneo fiscale
Il calcolo effettuato per determinare l’adeguamento delle retribuzioni dei lavoratori del settore metalmeccanico rappresenta un esempio di come sia possibile recuperare immediatamente il potere di acquisto che è stato eroso dall’inflazione. Durante la firma del verbale il 16 giugno 2023, erano presenti i rappresentanti dei principali sindacati: Fiom Cgil, Uilm e Fim Cisl. Sul sito web ufficiale della Fiom Cgil è possibile consultare un “volantino” che elenca tutti gli incrementi salariali in base al livello di assunzione.
L’aumento inizia dal livello D1 con un importo di 99,60 euro e arriva fino all’ottava categoria, che corrisponde al livello A1, con un incremento nella busta paga di 162,21 euro. Complessivamente, su base annua, la categoria media C3, con un aumento salariale di 123,40 euro al mese, registrerà un incremento annuale di 2.719,59 euro. L’aumento viene amplificato anche dalla riduzione delle detrazioni nella busta paga, ottenuta attraverso lo sconto sul cuneo fiscale.
A partire dalla busta paga di luglio, tali detrazioni sui contributi previdenziali rappresenteranno una percentuale inferiore del 7% sui redditi annui fino a 25.000 euro. Per salari compresi tra 25.000 e 35.000 euro annui, la riduzione sarà del 6%. Considerando l’aumento salariale e lo sconto sulle detrazioni contributive, la categoria C3 registrerà un incremento di 209,20 euro al mese.
Tabella aumenti metalmeccanici
La FIOM ha diffuso le informazioni riguardanti gli aumenti salariali previsti per il mese attuale, in seguito all’applicazione della clausola di salvaguardia correlata all’aumento dell’inflazione. Gli incrementi salariali varieranno tra 99,60 e 162,21 euro.
Secondo la tabella fornita dalla FIOM Cgil, di seguito è riportato l’aumento degli stipendi dei metalmeccanici in vigore dal 1° giugno 2023:
Livelli | Incrementi salariali | Minimi retributivi |
D1 | 99,6 | 1.608,67 |
D2 | 110,45 | 1.783,90 |
C1 | 112,83 | 1.822,43 |
C2 | 115,22 | 1.860,97 |
C3 | 123,4 | 1.993,04 |
B1 | 132,26 | 2.136,25 |
B2 | 141,9 | 2.291,85 |
B3 | 158,41 | 2.558,63 |
A1 | 162,21 | 2.619,93 |