Da settembre dello scorso anno, l’attenzione del Fisco si è intensificata sui conti correnti dei contribuenti, grazie all’impiego dell’Anonimometro, un sofisticato algoritmo capace di incrociare in modo efficiente i dati raccolti dall’Amministrazione Finanziaria. L’obiettivo? Identificare incongruenze e anomalie tra le movimentazioni bancarie e le dichiarazioni dei redditi, desumendo possibili casi di evasione fiscale.
L’introduzione dell’Anonimometro è avvenuta con la Legge di Bilancio 2020, ma è divenuto pienamente operativo solo nel 2023, a seguito dell’approvazione definitiva delle regole tecniche e delle procedure operative necessarie. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), attraverso le parole del Sottosegretario Federico Freni, ha confermato il pieno funzionamento dello strumento ed ha dichiarato che l’Agenzia delle Entrate ha già iniziato a notificare gli avvisi di accertamento.
Iniziando da luglio 2023, il processo di controllo attuato dall’Anonimometro si concentra anzitutto sui profili considerati a più alto rischio di evasione fiscale, e in particolare su quei contribuenti che presentano significativi movimenti finanziari sui propri conti correnti senza la dovuta dichiarazione dei redditi.
Ecco le fasi principali del procedimento:
L’Anonimometro non mira unicamente alla punizione. Infatti, uno dei risultati sperati è incentivare i contribuenti alla regolarizzazione spontanea attraverso il meccanismo del ravvedimento operoso, che permette di regolarizzare la propria posizione fiscale beneficiando di agevolazioni sulle sanzioni e sugli interessi dovuti.
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