Bancomat, se vedi questa cosa allo sportello chiama immediatamente il 112: stanno per svuotarti il conto

Sportello bancomat - circuitolavoro.it
Una truffa nota al bancomat è tornata alla ribalta in questi mesi: attenzione a questo dettaglio visibile ad occhio nudo.
Quante volte ci è stato detto che i bancomat sono tra gli strumenti più manomessi? Probabilmente tante. Ma l’obiettivo dell’informazione non è creare allarmismo, bensì mettere il correntista di fronte a una realtà concreta. La regola, quindi, è semplice: prestare attenzione.
Questa volta non si tratta del classico skimmer, ovvero quel dispositivo posizionato sopra la finta bocchetta per clonare i dati della carta — anche in quel caso, è bene restare vigili. Stavolta però parliamo di un meccanismo più subdolo.
Il punto è che le truffe non sono tutte uguali, ma spesso seguono schemi ricorrenti, sottili, e proprio per questo vanno riconosciuti in tempo. Visti i casi in aumento, oggi analizziamo un fenomeno tutt’altro che nuovo, ma che negli ultimi mesi è tornato ad essere più attivo che mai.
La truffa bancomat del Cash Trapping
La truffa del cash trapping, letteralmente ‘intrappolare il contante’, è subdola perché non ha nulla di tecnologico, ma funziona benissimo. I truffatori applicano una piccola barra adesiva o un meccanismo invisibile nella fessura da cui escono i soldi. Il bancomat li eroga, il conto li scala, ma le banconote restano lì, bloccate. Chi sta prelevando, vedendo che i soldi non escono, pensa a un guasto e se ne va. Due minuti dopo, il truffatore torna, smonta il dispositivo e si prende il bottino.
È successo di recente a Torino, dove un uomo ha perso 250€ così. Nessuna svista: aveva fatto tutto correttamente, ma i soldi non li ha mai visti. A distanza di pochi giorni, casi simili si sono registrati nella stessa zona. E no, non è stata una coincidenza. Questo metodo gira da tempo, ma sta tornando di moda. È semplice, silenzioso, e funziona anche senza bisogno di clonare nulla.
Come difendersi dal cash trapping
Il dispositivo si nota, basta farci caso: una linguetta fuori asse, un profilo leggermente staccato dalla scocca. Ma tra fretta, distrazioni e abitudine, quasi nessuno ci fa attenzione.
La prima regola è semplice: non andarsene mai se i soldi non escono. Se lo scontrino dice che il prelievo è stato effettuato, restiamo lì, controlliamo subito il saldo tramite app o direttamente da sportello, e chiamiamo il numero della banca sul momento. Ogni minuto può fare la differenza.
Meglio ancora, agire prima: osservare bene la fessura da cui esce il contante, prima ancora di inserire la carta. Se qualcosa appare fuori posto, staccato, inclinato anche solo di poco, è meglio non fidarsi. Rinunciare al prelievo e segnalare subito è la scelta più sicura. Perché alla fine, la differenza tra chi viene truffato e chi no sta tutta in quei cinque secondi di attenzione in più.