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BCE taglia i tassi di interesse: mutui più economici e boom di surroghe nel 2024

La Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso un ulteriore taglio dei tassi di interesse, riducendoli di un quarto di punto percentuale. La misura, volta a contrastare la discesa dell’inflazione, ha avuto un impatto immediato sul costo dei mutui e dei prestiti, risollevando la domanda e favorendo in particolare le surroghe.

I nuovi tassi BCE e l’impatto sui mutui

A seguito della decisione del 17 ottobre 2024, i tassi di riferimento della BCE sono stati aggiornati: il tasso sui depositi scende al 3,25%, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3,4% e sulle operazioni marginali al 3,65%. Questo taglio di 25 punti base rappresenta un notevole risparmio per chi ha un mutuo in corso. Secondo le simulazioni di Mutuionline, una famiglia con un mutuo ventennale da 150.000 euro potrebbe vedere una riduzione della rata mensile di circa 20 euro.

Crescita della domanda di mutui e prestiti

L’abbassamento dei tassi ha portato a un aumento delle richieste di mutui e prestiti. A partire da giugno 2024, quando la BCE ha annunciato il primo taglio dei tassi, la domanda ha cominciato a risalire. I dati di CRIF mostrano una crescita del 19% nelle richieste di mutui a settembre, confermando un’inversione di tendenza rispetto ai mesi precedenti. Questo fenomeno è strettamente legato alla riduzione del costo del denaro, che ha reso più accessibili i finanziamenti per le famiglie e le imprese.

Surroghe in aumento: il motore del mercato

La discesa dei tassi ha avuto un effetto particolarmente positivo sul segmento delle surroghe. Secondo il rapporto mensile dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), a settembre 2024 il tasso medio sui mutui è sceso al 3,33%, rispetto al 4,42% registrato alla fine del 2023. Questo ha incentivato molti mutuatari a rinegoziare le condizioni del proprio mutuo, con un aumento delle richieste di surroga del 17,6% nel primo semestre del 2024. Al contrario, i nuovi mutui hanno subito una leggera contrazione del 10,5%.

L’importo medio richiesto nel trimestre luglio-settembre 2024 si attesta sui 146.469 euro. Le richieste maggiori provengono da persone nella fascia di età tra i 25 e i 44 anni (61,3%), seguite da coloro che hanno tra i 45 e i 64 anni (32,8%).

Prospettive future: un mercato in evoluzione

Le prospettive per i prossimi mesi restano orientate verso una politica monetaria più espansiva, con possibili ulteriori tagli dei tassi entro la fine dell’anno. Secondo Simone Capecchi, Executive Director di CRIF, questo clima di fiducia sta spingendo le famiglie italiane a programmare investimenti a lungo termine, inclusi acquisti immobiliari e ristrutturazioni. Un altro fattore che contribuirà alla crescita del settore è l’implementazione della Direttiva Case Green (EPBD). Si prevede che entro il 2030 i mutui green rappresenteranno il 24-30% del mercato e che entro il 2050 più della metà dei mutui sarà destinata a immobili ecosostenibili.

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