Bonus 3000 euro, non ha limiti di ISEE: lo potete richiedere tutti | Se non lo fate oggi stesso siete dei polli

Bonus 3000 euro per i dipendenti (Pexels) - www.circuitolavoro.it
I dipendenti possono ricevere un bonus fino a 3000 euro, e non serve l’ISEE per far richiesta: ecco cosa poter dire al proprio datore di lavoro
Le famiglie italiane cercano sostegni per riuscire ad arrotondare a fine mese.
Gli stipendi non bastano nel quotidiano, le spese sono troppe e non solo non si riesce più a parlare di risparmi, il problema è ancora più profondo: c’è chi non riesce a rientrare nei costi, tra bollette triplicate e prezzi da supermercato ai massimi storici.
Nonostante i dipendenti siano coscienti del fatto che in questo periodo chiedere un aumento è una missione difficile da portare a termine con esito positivo, esistono delle escamotage da poter presentare all’HR o al proprio capo.
Si tratta di una misura spesso ignorata dai dipendenti e che invece potrebbe portare giovamento sia all’azienda che al lavoratore stesso. E la cosa davvero interessante? Non ha limiti di ISEE e può essere sfruttata da chiunque abbia una busta paga o un reddito da lavoro dipendente.
Un bonus da 3000 euro per i dipendenti
Non è un vero bonus con requisiti rigidi nei quali rientrare. Si tratta piuttosto di un’agevolazione presente per tutte le aziende, che possono ottenere meno tasse nel caso in cui dessero ai propri dipendenti dei benefit aggiuntivi allo stipendio mensile.
Si chiama “welfare aziendale” ed è un credito esentasse fino a 3.000 euro, si tratta nello specifico di un insieme di beni e servizi che il datore di lavoro può offrire ai propri dipendenti in esenzione totale da imposte e contributi, fino a un massimo di 3.000 euro all’anno per ciascun lavoratore.
Un credito in più non tassato, per i dipendenti
Questo credito non è tassato né per l’azienda né per il dipendente, e quindi rappresenta un’opportunità concreta per ridurre la pressione fiscale da parte dell’azienda, ma anche un compromesso per dare benefit aggiuntivi al personale, migliorando così anche il rapporto datore di lavoro – dipendente.
Tra la vasta gamma di spese ci sono i buoni spesa, oppure rimborsi per le bollette di luce e gas, ancora abbonamenti per i mezzi pubblici, attività sportive o ricreative, buoni benzina e sconti sulle spese scolastiche dei figli o in generale sulla formazione.
L’azienda può decidere di introdurre il welfare come premio ai propri dipendenti, ma in alcuni casi possono essere anche i lavoratori a richiederlo all’azienda, come compromesso per stipendi lievemente più bassi, che possono essere integrati con queste entrate accessorie, proficue da entrambi le parti. Nel caso in cui non state ricevendo aumenti da tempo, potrete provare a fare una richiesta diretta all’azienda.