BONUS IMPIANTO ELETTRICO 2025 | Adesso te lo paga lo stato: come ottenere i fondi

impianto elettrico

Impianto elettrico da rifare (pexels) - www.circuitolavoro.it

Bonus 2025 per l’impianto elettrico: puoi rifarlo senza spendere cifre esorbitanti, una parte la paga lo Stato 

Impianto elettrico da cambiare o da inserire da zero per via di una nuova costruzione?

Sì, è possibile farlo abbattendo le spese grazie a un bonus ancora disponibile per tutto il 2025, e che molto probabilmente verrà confermato anche per il 2026, perché già inserito nella bozza della Manovra Economica.

Rifare un impianto elettrico significa doversi sobbarcare spese importanti, ma al tempo stesso necessarie e pericolose da rimandare in termini di sicurezza, e non solo, anche dal punto di vista legale.

Un incentivo fiscale in Italia permette alle famiglie di risparmiare sulle spese che rientrano nei lavori volti a ripristinare o migliorare gli impianti elettrici delle proprie abitazioni, si tratta di un intervento che rientra in un bonus più ampio e che adesso vedremo nello specifico per capire bene cosa poter richiedere dal momento in cui si decida di portare avanti i lavori.

Nuovo impianto elettrico con l’aiuto dello Stato

Rifare l’impianto elettrico di casa è un intervento spesso rinviato per via dei costi, ma necessario anche in termini di sicurezza. Grazie all’incentivo fiscale valido per tutto il 2025 (e probabilmente prorogabile per il 2026) sarà possibile ottenere uno sconto del 50% su tutte le spese inerenti ai lavori sull’impianto.

Si tratta del Bonus Ristrutturazioni, confermato fino a dicembre e che permette di ottenere una detrazione sia per la messa a norma, sia per la sostituzione dell’impianto elettrico.

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Bonus ristrutturazione impianto elettrico (pexels) – www.circuitolavoro.it

Cosa prevede il bonus Ristrutturazioni

Il bonus, così come per gli altri interventi, anche in questo caso permette ai contribuenti di detrarre una parte della spesa sostenuta. Questo significa che lo sconto sarà uno sconto fiscale del 50% che a sua volta si tradurrà in un rimborso dipartito in 10 rate annuali, ed erogato solo dopo la presentazione della documentazione, come tutti i documenti che attestino l’avvio dei lavori e la presentazione della propria dichiarazione dei redditi.

Come riporta anche informazionefiscale.it, ai fini della detrazione, è anche fondamentale il rispetto delle regole previste dalla legge 186/68. L’impianto che si andrà a realizzare dovrà essere certificato secondo la norma vigente CEI 64-8. L’azienda che si sceglie per la realizzazione dei lavori dovrà rilasciare una Dichiarazione di Conformità per attestare che l’impianto rientri in tutti i parametri richiesti.

Nel caso in cui si parli di prima casa lo sconto fruibile si attesta sul 50%, nel caso in cui invece si parlasse di altri immobili, l’agevolazione è ridotta al 36%. Per quanto riguarda il massimale di spesa, invece, non cambia in nessuno dei due casi, ed è 96mila euro annui per ciascuna unità immobiliare.