Busta paga, scatta l’aumento obbligato: 172€ ogni mese in più | Il ministero dell’economia ha già approvato il decreto

Aumento in busta paga - circuitolavoro.it
Confermato l’aumento in busta paga per moltissimi lavoratori: 6,8% in più per 13 mensilità a partire da ottobre 2025.
Negli ultimi mesi si è tornati a parlare con forza di stipendi, e questa volta la notizia è più rosea rispetto alle scorse settimane. Si tratta di un aumento dal sapore di vittoria, che è stato possibile grazie alle numerose richieste da parte dei lavoratori.
Il quadro, ad oggi, è abbastanza chiaro: dalle fabbriche agli uffici pubblici, passando per il mondo della scuola e della sanità, nel 2025 le battaglie per il rinnovo dei contratti e per buste paga più pesanti si sono moltiplicate. E non è difficile capirne il motivo: l’inflazione corre, i prezzi si impennano, mentre gli stipendi restano inchiodati. Anche il taglio del cuneo fiscale – tanto pubblicizzato – si è rivelato una pezza troppo piccola: gli effetti, nella vita concreta, si sono sentiti poco o nulla.
Per molti, la busta paga a fine mese continua a fare paura, perché ogni euro guadagnato vale meno rispetto a ieri. E il potere d’acquisto, quel concetto ormai astratto, oggi si misura con la fatica di far quadrare i conti. E se questo è lo scenario attuale, è altresì vero che c’è voluta voce per farsi sentire.
Quando arriva l’aumento in busta paga
Tra le tante battaglie qualcuno l’ha vinta, e vedrà i suoi frutti ad ottobre 2025. Quel qualcuno sono 580mila dipendenti, che da mesi si scontrano con turni estenuanti, responsabilità crescenti e un riconoscimento economico che tardava ad arrivare.
Stavolta, però, la risposta è arrivata nero su bianco: c’è un contratto, ci sono cifre precise e un aumento concreto. Certo, non si tratta di una cifra alta che può stravolgere la vita, ma di un passo in avanti per un settore che da tempo chiede rispetto e dignità. 172€, seppur simbolici, rappresentano una piccola forma di riconoscimento, quantomeno professionale.
A chi spetta il nuovo aumento di 172€ in busta paga
Le buone notizie arrivano per i dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale. Un fondo da 1,784 miliardi di euro è stato stanziato per garantire aumenti mensili pari a 172,37€ lordi per tredici mensilità. A beneficiarne saranno infermieri, tecnici, operatori socio-sanitari e tutto il personale non dirigente.
L’incremento, pari al 6,8% della retribuzione, si articola in diverse voci: 135€ di aumento dello stipendio base, 15,66€ per l’indennità di specificità infermieristica, 6,52€ per il pronto soccorso e altri 15,52€ come salario accessorio. Previsti anche fondi specifici: 175 milioni per il pronto soccorso, 35 per la specificità infermieristica e 15 per la tutela del malato.
Ma non tutti esultano. I sindacati – Nursing Up, Fp Cgil, Uil-Fpl – parlano di cifre insufficienti a coprire l’erosione causata da un’inflazione che ha bruciato il 17% del potere d’acquisto. E Antonio De Palma (Nursing Up) è netto: “Con giochi di prestigio si racconta un aumento medio che, nei fatti, non vale per tutti”.
Ad oggi sono molte le richieste ancora in stallo. Tra queste più formazione, tutele per gli over 60, maggiore riconoscimento delle competenze e una reale valorizzazione del ruolo sanitario. E intanto, il contratto è ancora una partita aperta.