Busta paga, se mandi questa comunicazione ti eliminano le trattenute: prendi il doppio ed è tutto legale

Trattenute in busta paga - circuitolavoro.it
Il lavoratore può eliminare alcune trattenute grazie ad una comunicazione annuale: si può recuperare circa 200€ al mese.
La busta paga è quella cosa che ogni mese arriva – più o meno – puntuale. C’è chi la controlla riga per riga, chi guarda solo il netto finale e chi, a forza di vederla, ormai non ci fa nemmeno più caso. Eppure, dentro quel foglio si nasconde molto più di un semplice conteggio.
Tra le voci che saltano subito all’occhio ci sono sempre loro: le trattenute. Tante, spesso incomprensibili, ma tutte applicate secondo le regole. Sono soldi che se ne vanno – tra tasse, contributi, addizionali – e che molti considerano inevitabili.
Quello che però in pochi sanno è che alcune di quelle trattenute si possono ridurre, e senza fare i commercialisti. Basta una semplice comunicazione, un foglio firmato consegnato all’ufficio paghe. Tutto legale, tutto previsto dalla legge. Il problema? Non sempre viene spiegato e applicato.
Cosa sono davvero le trattenute in busta paga
Quando si legge la busta paga, la prima cosa che salta all’occhio è il netto. Ma se si scorrono le righe appena sopra, ci si imbatte in una lunga serie di voci che fanno da zavorra allo stipendio: sono le trattenute, cioè quei soldi che vengono tolti direttamente dalla paga lorda prima di arrivare sul conto.
La principale è l’IRPEF, ossia l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Si paga a scaglioni, cioè più si guadagna, più si sale di percentuale. Parte dal 23% e può arrivare fino al 43%. A questo si aggiungono le addizionali comunali e regionali, contributi previdenziali ed eventuali trattenute per TFR o fondi integrativi: non sono vere e proprie tasse, ma quote che vengono accantonate per il futuro.
Il punto è che non tutte queste trattenute sono fisse. Alcune, come l’IRPEF e le addizionali, si possono ridurre tramite le detrazioni. Basta comunicare la propria situazione familiare e reddituale all’azienda, una volta l’anno. Ma se nessuno lo fa, il sistema applica il massimo e tanti saluti al netto mensile.
Qual è la comunicazione che fa risparmiare fino a 2.700€ l’anno
La comunicazione da fare ogni anno è quella per richiedere le detrazioni fiscali in busta paga. Si tratta di un modulo in cui il lavoratore dichiara la propria situazione familiare: coniuge a carico, figli minori o maggiorenni, altri familiari senza reddito. Vale anche se non si è sposati, purché il partner conviva e risulti fiscalmente a carico (cioè con reddito inferiore a 2.840,51€, o 4.000€ se figlio under 24).
Chi te lo dà? In genere l’ufficio paghe dell’azienda oppure il consulente del lavoro. A volte viene consegnato a inizio anno, altre volte bisogna chiederlo esplicitamente.
E quanto si risparmia? Con un coniuge a carico e due figli, si possono recuperare anche oltre 200€ netti al mese, cioè fino a 2.700€ l’anno. Tutto dipende dal reddito e dal numero di familiari, ma il vantaggio è reale.
Il problema? Non tutti lo spiegano. E così, molti non compilano il modulo, o lo fanno in ritardo, perdendo soldi che spettano per legge.