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Certificazione Unica 2024: la guida alle sanzioni

Introduzione alle sanzioni per la CU 2024

Per le aziende e i professionisti, comprendere le sanzioni relative alla Certificazione Unica 2024 è cruciale. Che si tratti di un invio omesso, tardivo o con errori, le multe possono ammontare a cifre rilevanti. Scopriamo insieme gli importi dovuti e le regole da seguire per evitare questi costi aggiuntivi.

Le scadenze chiave e le sanzioni applicabili

Il termine stabilito per la presentazione della CU 2024 cade il 16 marzo. Tuttavia, dato che questa data nel 2024 cade di sabato, è stata posticipata a lunedì 18 marzo. Per i lavoratori autonomi, la possibilità di differire l’invio al 31 ottobre, in concomitanza con il modello 770, è stata confermata anche per l’anno in corso, secondo quanto reso noto dall’Agenzia delle Entrate.

  • Sanzione per ogni certificazione omessa, tardiva o errata: 100 euro
  • Riduzione della sanzione in caso di correzione entro 60 giorni: 1/3 dell’importo, ossia 33,33 euro per ciascuna CU corretta e nuovamente inviata
  • Limite massimo di sanzione per il sostituto d’imposta: Ridotto da 50.000 a 20.000 euro

Queste sanzioni devono essere versate mediante modello F24, utilizzando il codice tributo 8906.

Le nuove disposizioni e le deroghe per l’anno in corso

L’anno corrente beneficia di una deroga limitata per la dichiarazione precompilata per le partite IVA, consentendo di estendere la scadenza al 31 ottobre. Tuttavia, a partire dalle CU 2025, l’invio dovrà avvenire rigorosamente entro il 16 marzo per tutti i redditi dichiarabili.

Conclusioni: come evitare le sanzioni

Per evitare sanzioni elevati, la puntualità e l’accuratezza nell’invio del modello CU 2024 sono cruciali. Ricordiamo che, in caso di errori, il sistema prevede la possibilità di correzione entro 60 giorni dalla scadenza ordinaria, con una sostanziale riduzione delle multe. È importante dunque monitorare attentamente le scadenze e procedere con le correzioni necessarie in maniera tempestiva.

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