Chiusa l’azienda n.1 in Italia: tutti facevano spese lì, ma adesso sarà solo un ricordo | Centinaia di famiglie in lacrime

Una nuova attività chiude i battenti (pexels) - www.circuitolavoro.it
Nuova chiusura in Italia, l’ennesimo annuncio di licenziamenti: addio al servizio cittadino, adesso dovranno trovare altre occupazioni
Continuiamo a raccontare di tutte le aziende che chiudono in Italia perché non ne parla nessuno. L’ennesima carrellata di licenziamenti questa volta ha colpito la città di Palermo, in Sicilia.
Un rinomato store ha chiuso i battenti lasciando a casa tanti dipendenti, e non solo, togliendo un punto di riferimento ai cittadini soliti acquistare articoli per la casa.
L’online è sicuramente la prima minaccia per gli store fisici, ma nei centri urbani è necessario non dimenticare l’importanza di un punto di riferimento fisico dove le persone possono toccare con mano gli oggetti prima di acquistarli,
Ne vale anche il senso di comunità: togliendo i negozi, si toglie il passeggio e le strade vuote portano ancora più vuoto di rimbalzo. Così come è successo al centro commerciale di riferimento.
A Palermo un’attività chiude i battenti
A Palermo, la notizia della chiusura del punto vendita Kasanova nel centro commerciale La Torre è ormai ufficiale. Migliaia di acquirenti affezionati, si sono ritrovati senza il luogo che faceva parte della loro routine quotidiana. Le motivazioni sono state legate a “performance commerciali non in linea con le previsioni aziendali”, così come è successo anche ad altre sedi. Per i quattro dipendenti coinvolti, la risposta è stata un trasferimento in soluzioni lontane da Palermo.
Per la UILTuCS Sicilia, si tratta di una sconcertante mancanza di rispetto in quanto la notizia è arrivata solo ed esclusivamente dalle lettere dei dipendenti. L’organizzazione sindacale ha temuto che le persone in questione abbiano accettato il trasferimento per evitare il licenziamento.
Il piano di risanamento 2024-2029, speranze per i dipendenti
Di fronte a questa situazione critica, l’azienda ha però già presentato un ambizioso piano di risanamento che si estende fino al 2029. L’obiettivo è quello di superare questa crisi con una ristrutturazione del brand e della proposta in termini di prodotto. C’è poi la possibilità di un’ulteriore svolta positiva per il futuro di Kasanova, che a quanto pare potrebbe essere acquisita da OVS. Questa operazione, se dovesse andare in porto, potrebbe salvare tutti i 1.700 posti di lavoro.
Rimane comunque aperto il problema dei dipendenti che per non perdere il lavoro hanno dovuto accettare trasferimenti anche oltre regione, non potendoli ricollocare all’interno di altri punti vendita delle province limitrofe. La Uiltucs si è opposta ai trasferimenti, ora c’è da capire come si muoverà l’azienda.