“Ci sono draghi nelle nostre acque”: l’allarme serissimo sta terrorizzando tutti | Esistono davvero e sono pericolosissimi

occhio di lucertola

Draghi sulle coste (pexels) - www.circuitolavoro.it

I draghi che invadono le nostre acque: non una leggenda ma la realtà di questi giorni, il clima ne è fautore 

Per secoli e secoli i draghi sono stati i protagonisti di un immaginario fantasy di età medioevale. Hanno arricchito storie che altrimenti non sarebbero mai esistite, diventando gli antagonisti per antonomasia.

Sia nell’indotto editoriale che quello audiovisivo, i draghi sono sempre esistiti, per fortuna non nel nostro reale.

Tra miti e leggende, queste creature sono conosciute in tutto il mondo, venerate da molti popoli.

Le creature alate sputafuoco però sappiamo che non fanno parte del contemporaneo che viviamo, almeno non nel modo in cui li abbiamo imparati a immaginare. A popolare le coste del Mediterraneo, sono invece un altra tipologia di draghi.

I draghi arrivano nel nostro mar Mediterraneo

Nemici minuscoli ma pericolosi, vengono chiamati draghi, ma le loro dimensioni sono ridicole. Nonostante la loro dimensione ridotta,  hanno costretto anche alcune autorità spagnole a chiudere diverse spiagge durante la stagione estiva.

Ad esempio, non si registravano presenze di questi organismi alle Baleari dal 1700, eppure negli ultimi anni la loro comparsa sta diventando un fenomeno ricorrente che ha messo in allerta biologi marini e autorità sanitarie.

rago Blu
Drago Blu nel mediterraneo (Wikipedia) – www.circuitolavoro.it

Il drago blu delle acque è arrivato anche da noi, la colpa è il clima

Viene chiamato Drago Blu, il Glaucus Atlanticus, ed è un mollusco nudibranchio. Il suo nome si rifà alle creature che vivono nel nostro immaginario già da quando siamo bambini, per via della sua struttura che assomiglia alle grandi figure alate. È lungo pochi centimetri, raggiunge la massima ampiezza a 4, ed è ricoperto di queste piccole escrescenze appuntite, che ricordano quelle di una vero drago.

È pericoloso per l’uomo per via delle cellule urticanti che ruba alle sue vittime e che utilizza come arma di difesa. Vive galleggiando a pancia in su grazie a una bolla d’aria contenuta nel suo stomaco e si muove semplicemente venendo trasportato dalle correnti marine. Il suo attacco è simile a quello della medusa: è urticante solo nel caso in cui venga toccato dal nostro corpo.

Vive nelle acque calde degli oceani tropicali, al largo, ma il cambiamento climatico lo ha portato fino alle coste del Mediterraneo che nel tempo si sono riscaldate raggiungendo anche i 30 gradi. Il suo tocco può causare molto dolore e irritazione, reazioni simili al tocco della medusa, ma al momento non si sono mai registrate morti. Nel caso in cui si diventasse gli sfortunati, bisogna ricordare di sciacquare subito con acqua dolce, non applicare alcool e recarsi da un medico.