Il governo italiano è alle prese con una sfida finanziaria di proporzioni considerevoli. Per garantire la permanenza delle misure decise nel 2024, tra cui il taglio dei contributi per i lavoratori e la riduzione delle imposte, sono necessari quasi 20 miliardi di euro. Tuttavia, il Documento economico di Palazzo Chigi non fornisce indicazioni precise su come verranno trovate queste risorse, poiché si attendono le nuove regole europee di bilancio. Si prevede che la trattativa con Bruxelles inizierà in estate, al fine di determinare i margini di spesa disponibili.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato che le buste paga di quattordici milioni di italiani non subiranno diminuzioni nell’anno successivo. Il governo intende confermare lo sgravio sui contributi per i lavoratori dipendenti, precedentemente deciso a dicembre e valido solo per il 2024.
Tuttavia, rimane incerto dove il governo troverà i dieci miliardi di euro necessari per mantenere le attuali misure, così come per prorogare il taglio dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef). Se il governo intende estendere anche altri aiuti, si stima che saranno necessari oltre 19 miliardi di euro. Attualmente, non sono state fornite indicazioni precise su come verranno trovati tali fondi.
Il nuovo Documento di Economia e Finanza, che delineerà le manovre finanziarie, non offre indicazioni chiare su come verranno finanziate queste misure. Le stime economiche sono state aggiornate, evidenziando una crescita nel 2024 inferiore alle previsioni precedenti e un aumento del debito, influenzato dai bonus edilizi. Tuttavia, queste sono considerate solo stime statiche, prive di interventi programmati.
La possibilità di aumentare la spesa dipenderà dalle nuove e più rigorose regole comunitarie, che saranno definite poco prima delle elezioni europee nel mese di maggio. Si prevede che in estate inizierà la trattativa tra Roma e il nuovo esecutivo di Bruxelles per determinare i margini di manovra dell’Italia, che potrebbe finire sotto procedura per i conti fuori controllo, comportando la necessità di restrizioni di bilancio.
Con spazi di manovra ridotti, potrebbe essere necessario ricorrere a ulteriori tagli nei ministeri, con possibili ricadute sui servizi ai cittadini, e all’implementazione di nuove tasse per mantenere le misure esistenti, rendendo ancora più arduo pensare a riforme pensionistiche o altre misure di welfare.
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