Il Decreto Carceri 2024, recentemente convertito in legge dal Parlamento, porta con sé una serie di novità significative riguardanti il comparto della Giustizia, in particolare per quanto attiene al lavoro nella Pubblica Amministrazione (PA), assunzioni e concorsi pubblici. Questo decreto mira a potenziare l’organico del Ministero della Giustizia attraverso 1000 nuove assunzioni nella Polizia Penitenziaria, introducendo al contempo indennità speciale e facilitazioni per l’ingresso di medici e dirigenti.
Il Decreto, approvato l’6 agosto 2024, stabilisce misure urgentissime in vari ambiti della giustizia civile e penale. Le principali innovazioni riguardano:
L’articolo 1 del Decreto autorizza l’assunzione di 1000 agenti di polizia penitenziaria, seguendo le disposizioni del Decreto Legislativo n. 66 del 2010. Una quota del 60% dei posti è riservata ai volontari in ferma prefissata, di età non superiore ai 25 anni.
Il Decreto consente agli enti ed aziende del Servizio sanitario nazionale di bandire concorsi per l’assunzione di medici destinati agli istituti penitenziari, con possibilità di partecipazione anche per i medici senza specializzazione ma con esperienza.
Vengono introdotte 20 nuove posizioni di dirigente penitenziario, con il Parlamento che autorizza lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi già avviati, come quello del Decreto direttoriale 5 maggio 2020.
Viene introdotta una indennità annua lorda per il personale del DAP e del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, riconoscendo le responsabilità organizzative e gestionali con un ammontare complessivo di 10,5 milioni annui.
Il Decreto prevede, inoltre, la facilitazione del doppio incarico per i medici convenzionati e la riduzione della durata del corso per agente di polizia penitenziaria, oltre a promuovere lo scorrimento delle graduatorie relative ai concorsi pubblici. Queste novità saranno integrate nel rinnovo del contratto degli statali nel 2024. Leggi il testo completo del Decreto Carceri 2024
Queste misure rappresentano un passo importante verso il rafforzamento del personale impegnato nel comparto giustizia e nella gestione delle strutture penitenziarie in Italia, e una testimonianza dell’impegno del governo a migliorare le condizioni di lavoro per coloro che operano quotidianamente per la sicurezza e il benessere della comunità.
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