Il concordato preventivo biennale si pone come un accordo innovativo tra l’Agenzia delle entrate e i contribuenti, offrendo a imprese e professionisti la possibilità di definire un imponibile fisso in via anticipata. Questo strumento, pensato per chi applica gli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (Isa) su base biennale e per i forfettari con adesione annuale, sta per conoscere importanti novità legislative.
La modifica più significativa attesa dal nuovo decreto legislativo, previsto per il 20 giugno, riguarda il prolungamento dei termini per l’adesione al concordato, che slitterà al 31 ottobre. Questa estensione di due settimane rispetto alla precedente deadline del 15 ottobre, mira a offrire maggiore flessibilità ai contribuenti interessati.
Il concordato preventivo biennale mira a includere un’ampia varietà di contribuenti, sia quelli che possono applicare gli Isa sia i lavoratori a regime forfettario. Grazie a questa novità, sarà possibile:
In quest’ottica, il decreto punta a allineare alcune date chiave e a semplificare le procedure, migliorando così la relazione tra contribuenti e Amministrazione Finanziaria.
I principali benefici di questo strumento riguardano:
Adottare il concordato preventivo biennale consente quindi di stabilire un dialogo costruttivo con l’Agenzia delle entrate, ottimizzando la gestione fiscale e riducendo il rischio di contenziosi.
Attraverso questi accorgimenti normativi e comunicativi, il fisco mostra di voler procedere verso una maggiore semplificazione e trasparenza, facilitando così la vita di imprese e professionisti italiani.
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