Decreto PA 2023 convertito in Legge: il testo e le sue disposizioni

Tutte le disposizioni e le novità del Decreto PA 2023 convertito in Legge e pubblicato in Gazzetta Ufficiale: scopri la guida completa.

È stato recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto PA 2023, che è stato successivamente convertito in Legge. Questo testo legislativo introduce una serie di importanti novità riguardanti i concorsi, il reclutamento del personale nell’ambito della Pubblica Amministrazione (PA), nonché le graduatorie, le assunzioni e il potenziamento delle strutture pubbliche.

Nella presente guida forniremo una chiara e dettagliata spiegazione di ciò che il Decreto PA 2023, ormai divenuto Legge, prevede.

Decreto PA 2023, cosa prevede

Il Decreto PA, dopo essere stato convertito in Legge, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.143 del 21-06-2023. Questa conversione è avvenuta dopo l’approvazione al Senato il 20 giugno 2023 e il successivo via libera della Camera dei Deputati il 6 giugno 2023. Si tratta del Decreto Legge n. 44 del 22 aprile 2023, precedentemente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.95 del 22-4-2023, che entrerà in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione.

È importante notare che il Decreto convertito è stato modificato rispetto al testo originale emesso dal Governo e presenta alcune novità in merito ai concorsi pubblici, che rientrano in una più ampia riforma in arrivo.

Concorsi figure non apicali

Per quanto riguarda i concorsi per figure non apicali, il Decreto PA 2023, ora convertito in Legge, introduce una importante modifica. Fino al 31 dicembre 2026, i bandi di concorso potranno prevedere esclusivamente la prova scritta per profili non apicali, come ad esempio i funzionari. Ciò significa che sarà possibile svolgere concorsi senza alcuna prova orale fino alla fine del 2026. È importante sottolineare che questa regola si applica esclusivamente al reclutamento di profili non apicali e non rappresenta un obbligo. Sarà a discrezione dell’Amministrazione che bandisce il concorso decidere se includere o meno una prova orale.

Assunzioni in 6 mesi e novità idonei

La conversione in Legge del Decreto introduce anche delle novità riguardo agli idonei nei concorsi pubblici. Secondo la norma, saranno considerati idonei i candidati che si collocano, nella graduatoria finale, entro il 20% dei posti successivi all’ultimo posizionato tra quelli banditi. In caso di rinuncia all’assunzione o di dimissioni entro 6 mesi dall’assunzione, l’Amministrazione avrà la facoltà di procedere allo scorrimento della graduatoria (articolo 1-bis, comma 1, lettera a), punto 2). Questa nuova regola, che fa parte della più ampia riforma dei concorsi pubblici attualmente in fase di definizione, mira a ridurre i tempi e consentire di completare l’intero processo, dalla pubblicazione del bando all’assunzione del personale, entro 6 mesi.

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Concorsi Unici

Il Decreto PA 2023, convertito in Legge, introduce nuove modalità di reclutamento del personale attraverso i cosiddetti “concorsi unici“. Innanzitutto, la norma stabilisce che il personale di FormezPA può essere impiegato per la costituzione dei comitati di vigilanza nei concorsi unici organizzati dalla Commissione RIPAM (articolo 1-bis, comma 1, lettera a, punto 1). Inoltre, viene specificato che tali concorsi unici possono essere organizzati su base territoriale.

Inoltre, l’amministrazione ha la facoltà di coprire i posti non assegnati mediante lo scorrimento delle graduatorie degli idonei non vincitori dello stesso profilo in altri ambiti territoriali confinanti con il maggior numero di idonei (articolo 1-bis, comma 1, lettera b).

Per quanto riguarda i concorsi unici organizzati su base territoriale, viene stabilito che è vietata la possibilità di presentare domande di partecipazione per più di un profilo professionale. Inoltre, sarà consentito presentare una sola domanda per ambito territoriale e tale divieto dovrà essere inserito nei bandi.

In sostanza, chi partecipa a un concorso pubblico, anche se bandito su base nazionale, potrà scegliere la regione per cui intende partecipare e potrà concorrere solo per quella specifica regione. Saranno consentiti spostamenti da un ambito territoriale all’altro solo se nella regione di destinazione non vi saranno abbastanza candidati idonei. Tuttavia, tali trasferimenti saranno possibili solo tra regioni confinanti.

Riserve nei concorsi per operatori volontari del Servizio Civile

L’articolo 1, comma 9-bis del Decreto PA convertito in Legge prevede una riserva del 15% dei posti nelle assunzioni di personale non dirigenziale presso le Pubbliche Amministrazioni a favore degli operatori volontari che hanno concluso senza demerito il servizio civile universale. Lo stesso beneficio si applica anche alle assunzioni presso aziende speciali e istituzioni strumentali legate agli Enti locali.

Incentivi per l’assunzione di giovani nelle PA

L’articolo 3-ter del Decreto PA convertito in Legge consente a determinate Pubbliche Amministrazioni, fino al 31 dicembre 2026, di assumere giovani laureati con contratto di apprendistato o, tramite apposite convenzioni, studenti di età inferiore a 24 anni con contratto di formazione e lavoro, da inserire nell’area funzionari. Tale possibilità sarà nel limite del 10% delle facoltà assunzionali di ciascuna Amministrazione.

Cambiamenti nelle regole e requisiti per l’impiego presso gli Enti pubblici territoriali

Il comma 5-bis dell’articolo 3 del Decreto PA convertito in Legge introduce modifiche ai requisiti per l’accesso all’impiego presso gli Enti pubblici territoriali. I regolamenti delle Regioni, delle Province, delle Città metropolitane e dei Comuni (previa intesa stabilita durante la Conferenza unificata Stato Regioni-Province autonome-Città ed autonomie locali) potranno individuare requisiti aggiuntivi rispetto a quelli stabiliti dalla disciplina generale per l’accesso all’impiego presso il relativo Ente. Tali requisiti dovranno rispondere a esigenze di specificità territoriale.

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Novità nella mobilità dei dirigenti scolastici

L’articolo 5, comma 20-bis del Decreto introduce modifiche alla procedura di mobilità interregionale dei dirigenti scolastici. In particolare, il Decreto prevede che per le operazioni di mobilità dei dirigenti scolastici per l’anno scolastico 2023-2024, sia resa disponibile la totalità dei posti vacanti in ciascuna Regione. A partire dall’anno scolastico 2023-2024, potranno essere effettuate assegnazioni di docenti e dirigenti scolastici fino a un massimo di 150 unità di personale presso determinati Enti e Associazioni.

Reintegro dei dirigenti scolastici revocati

L’articolo 5, comma 20-ter del Decreto PA convertito in Legge prevede il reintegro nel posto di lavoro dei soggetti destinatari di provvedimenti di revoca della nomina o di risoluzione del contratto di dirigente scolastico adottati in seguito a decisioni giurisdizionali, a condizione che abbiano partecipato con riserva al corso intensivo di formazione. Tale reintegro sarà effettivo a partire dal 1° settembre 2023, ma solo se si verificano determinate condizioni.

Novità nelle assunzioni dei disabili

Il Decreto PA convertito in Legge (articolo 1, comma 14-septies) prevede la possibilità, sia per il settore pubblico che per quello privato, di individuare ulteriori riserve, oltre a quelle già previste dalla normativa vigente, per l’assunzione obbligatoria di persone con disabilità appartenenti a specifiche categorie. Queste riserve extra sono finalizzate a favorire l’inserimento lavorativo di gruppi di persone con disabilità che incontrano maggiori difficoltà.

Compensi per i commissari dei concorsi

La nuova norma consente alle Regioni, alle autonomie locali e agli Enti diversi dalle Amministrazioni dello Stato di adottare le disposizioni riguardanti i compensi da corrispondere ai membri delle commissioni esaminatrici dei concorsi pubblici. Per i presidenti e i membri di tali commissioni si applica una deroga al principio di onnicomprensività del trattamento economico.

Uffici di diretta collaborazione nelle Regioni

L’articolo 3, comma 1, concede alle Regioni la facoltà di applicare, senza spese aggiuntive, le norme statali riguardanti gli uffici di diretta collaborazione degli organi di indirizzo politico regionali. Tuttavia, è confermato il divieto per il personale assegnato a tali uffici di svolgere attività gestionali. Inoltre, il comma 1bis esclude i titolari di cariche elettive che svolgono un lavoro subordinato presso gli uffici di supporto degli organi di direzione politica delle Regioni e degli Enti locali dall’obbligo, previsto dalla legge, di ricevere unicamente un rimborso spese.

Scorrimento della graduatoria del MUR

L’articolo 1, comma 3-bis del Decreto assunzioni PA convertito in Legge autorizza il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) a procedere allo scorrimento della graduatoria del concorso per il reclutamento di personale non dirigenziale avviato tra il 2020 e il 2021. Questa disposizione consente al MUR di scorrere la graduatoria formata in seguito alla valutazione dei titoli nel contesto del concorso pubblico, che mira a coprire:

  • 125 posti di personale non dirigenziale a tempo indeterminato nell’Area funzionale III, posizione economica F1, del comparto delle funzioni centrali del MUR (codice concorso 01);
  • 85 unità di personale a tempo indeterminato nell’Area funzionale III, posizione economica F1, con profilo di funzionario amministrativo-giuridico-contabile.
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Questo concorso è stato indetto tramite la Legge di Bilancio 2021 e un successivo Decreto attuativo.

Aumento del personale nei Ministeri per la collaborazione diretta

Il Decreto autorizza il Governo ad aumentare di 20 unità il contingente di personale negli uffici di diretta collaborazione del Ministro della Difesa, che passa così da 145 a 165 unità. La stessa disposizione si applica, seppur in misura ridotta, anche al MIMIT (Ministero dell’Innovazione e delle Tecnologie) nell’articolo 14, commi 1-2-ter, e al Ministero della Salute nell’articolo 14, comma 4-bis.

Docente delegato per AFAM e università

Il Decreto emendato stabilisce che le istituzioni AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica) e le università, nell’ambito della propria autonomia, istituiscano un docente delegato con funzioni di coordinamento, monitoraggio e supporto di tutte le iniziative riguardanti l’integrazione. Questo docente avrà anche il compito di sostenere azioni specifiche per promuovere l’inclusione degli studenti, compresa l’attivazione o il potenziamento di servizi di supporto al benessere psicologico all’interno dell’istituzione o dell’ateneo.

Trattenimento in servizio dei dirigenti

L’articolo 1, comma 4-bis del Decreto consente il trattenimento in servizio, fino al 31 dicembre 2026, dei dirigenti che detengono incarichi di funzione dirigenziale di livello generale o superiore. Questa disposizione permette ai dirigenti pubblici di rimanere al loro posto di lavoro per un periodo aggiuntivo dopo aver raggiunto l’età di vecchiaia. Tale istituto, vietato nella maggior parte dei casi, diventa attivo in circostanze specifiche grazie al Decreto PA convertito in Legge. La deroga si applica ai dirigenti con specifiche competenze professionali e anche a quelli che non sono dipendenti pubblici di ruolo.

Aspettativa non retribuita per i dipendenti della PA

L’articolo 1, comma 12-quater, introdotto dal Parlamento, estende a 36 mesi il periodo massimo di aspettativa non retribuita riconosciuto ai dipendenti della pubblica amministrazione anziché 12 mesi. Questa modifica interviene sull’articolo 18, comma 1, della Legge n. 183 del 2010 e si riferisce al periodo massimo di aspettativa senza stipendio e senza computo dell’anzianità di servizio, concesso ai dipendenti pubblici per avviare attività professionali e imprenditoriali. Tale periodo può essere rinnovato una sola volta.

Assunzioni in Calabria

L’articolo 3, comma 3-bis disciplina l’inserimento, nelle relative organizzazioni, da parte dei Comuni della Regione Calabria, di tirocinanti che partecipano a programmi di inclusione sociale. Le nuove norme definiscono gli obiettivi di questo inserimento, le modalità di attuazione e la copertura finanziaria correlata.

Cambiamento delle regole sulla responsabilità erariale

Il Decreto PA convertito in Legge proroga di un anno, quindi dal 30 giugno 2023 al 30 giugno 2024, la disposizione del Decreto semplificazioni 2020 (Decreto Legge n. 76 del 2020) relativa allo scudo erariale. Lo scudo erariale, confermato fino al 30 giugno 2024, limita in via transitoria la responsabilità finanziaria di amministratori, dipendenti pubblici e privati che gestiscono risorse pubbliche. Tale protezione riguarda i danni causati da comportamenti dolosi, escludendo quindi qualsiasi responsabilità per negligenza grave.

Formazione del personale nel PIAO

Il Decreto convertito introduce novità anche per il Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO). Secondo il testo, le amministrazioni devono specificare nei contenuti necessari del PIAO, illustrati in questo contesto, gli obiettivi, le risorse e le metodologie per la formazione del personale, nonché i dirigenti e i funzionari responsabili di realizzare le attività di formazione. Inoltre, devono essere indicate le risorse necessarie per adempiere agli obblighi formativi del personale.

Novità per i Comuni con meno di 15.000 abitanti

Il Decreto convertito aumenta da 5.000 a 15.000 il limite demografico entro cui i Comuni possono beneficiare dell’impiego a tempo pieno di dipendenti di altre pubbliche amministrazioni, previa autorizzazione dell’Amministrazione di provenienza. Questa modifica consente ai Comuni di dimensioni più piccole di usufruire delle risorse umane provenienti da altre amministrazioni per supportare le loro attività lavorative.

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Autore
Valerio Mainolfi
Valerio Mainolfi
Specializzato in comunicazione e marketing, amante della scrittura creativa, navigo costantemente tra ambizioni future e sfide del nostro tempo, agganciato all’evoluzione illogica del mio essere.