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Detrazione affitto studenti fuori sede: come funziona per i coinquilini?

La detrazione per l’affitto degli studenti fuori sede è una misura fiscale importante, ma spesso fraintesa. Una delle domande più comuni riguarda la divisione della detrazione nel caso di contratti intestati a più coinquilini. La risposta, chiarisce l’Agenzia delle Entrate, è negativa: ogni contribuente ha diritto a uno sconto IRPEF fino a 500 euro per le somme effettivamente versate.

Limite di spesa per ogni contribuente

Ogni contribuente può beneficiare di uno sconto IRPEF del 19% su una spesa massima di 2.633 euro. Questo significa che il massimo rimborso ottenibile tramite il modello 730/2024 è di 500 euro. Anche se il contratto è intestato a più persone, la detrazione non viene divisa; ciascun intestatario può richiedere lo sconto solo sulla propria quota di spesa.

Regole per i contratti cointestati

Spesso, gli studenti che decidono di studiare lontano dal proprio Comune di residenza si trovano a condividere l’abitazione con altre persone. In questi casi, il contratto di affitto richiede che tutti i soggetti coinvolti contribuiscano con la propria parte del canone per raggiungere l’importo totale concordato con il proprietario.

Secondo quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 14/2023 e ribadito nella guida aggiornata al 2024, se il contratto di locazione è cointestato a più soggetti, il canone è suddiviso proporzionalmente tra tutti gli intestatari del contratto, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno i requisiti per beneficiare della detrazione fiscale. Tuttavia, la detrazione spetta solo ai conduttori che possiedono i requisiti richiesti dalla norma e viene calcolata individualmente, fino a un massimo di 2.633 euro di spesa.

Il beneficio è concesso a ciascun soggetto per gli importi effettivamente versati, anche nel caso di contratti relativi a un posto letto singolo. Ogni intestatario del contratto, o alternativamente il genitore che sostiene la spesa per un figlio a carico, può quindi ottenere un rimborso fino a circa 500 euro.

Come specificato anche nella risposta 5.10 della circolare n. 20/2011, la detrazione è subordinata all’effettivo pagamento dei canoni, che verrà verificato in sede di assistenza fiscale.

Come dimostrare il sostenimento della spesa

Per dimostrare l’effettivo sostenimento della spesa, gli intestatari di contratti di affitto per studenti fuori sede devono conservare l’apposita documentazione. Il rimborso non è previsto per gli importi versati relativi a:

  • deposito cauzionale;
  • spese condominiali o di riscaldamento comprese nell’affitto;
  • costi per l’agenzia immobiliare.

Il contribuente deve provare di aver effettuato i pagamenti tramite:

  • copia del contratto di locazione, di ospitalità, o di assegnazione in godimento;
  • quietanze di pagamento, che dimostrino che il versamento è stato effettuato con mezzi tracciabili;
  • in alternativa, ricevuta della carta di debito o credito, estratto conto, copia del bollettino postale o del MAV, e pagamenti con PagoPA o tramite applicazioni via smartphone con Istituti di moneta elettronica autorizzati.

Questi documenti devono essere presentati in caso di dichiarazione dei redditi presso un CAF o un intermediario, o, nel caso di invio della dichiarazione precompilata, conservati per eventuali controlli dell’Agenzia delle Entrate.

Compilare il modello 730/2024

Per beneficiare della detrazione, le spese sostenute nel corso del 2023 devono essere indicate nel Quadro E, Sezione I del modello 730/2024, specificando i codici appropriati. Gli importi vanno indicati nei righi da E8 a E10 con il codice 18, relativo allo sconto IRPEF per gli affitti dei fuori sede, rispettando il limite massimo di spesa di 2.633 euro. Per rimanere aggiornato, visita la nostra pagina dedicata alle news.

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