Disastro buste paga, bocciato di nuovo l’aumento per queste categorie: GIORGIA MELONI vuole tutti poverissimi

Scritta: "Bocciati gli aumenti in busta paga" su sfondo di una busta paga

Niente aumenti nel 2025 per queste categorie - circuitolavoro.it

Nuova bocciatura per l’aumento degli stipendi: stavolta in ballo c’era un incremento per ben 580mila lavoratori in tutto il territorio nazionale.

Sono mesi duri per i lavoratori, che da tempo si battono per ottenere aumenti salariali. Pare infatti che il nuovo taglio del cuneo fiscale, suddiviso in scaglioni, non abbia portato i risultati sperati – almeno non quanto i lavoratori si aspettavano.

Da qui l’inizio – o meglio, il proseguimento – di una serie di battaglie sempre più insistenti, spinte da un obiettivo chiaro: essere finalmente riconosciuti e valorizzati per ciò che si fa, e ricevere uno stipendio adeguato a un costo della vita che continua a salire, mese dopo mese.

Aumenti salariali, battaglie ovunque: dalla fabbrica agli uffici pubblici

Negli ultimi mesi le rivendicazioni salariali si sono moltiplicate. In ogni settore c’è fermento, insofferenza, e la consapevolezza che così non si può andare avanti. L’inflazione ha eroso il potere d’acquisto, le promesse non si sono tradotte in risultati concreti, e la pazienza, comprensibilmente, inizia a scarseggiare.

I metalmeccanici sono in prima linea: hanno chiesto un aumento di 280€ lordi al mese, ma la controparte ha offerto molto meno. Da qui scioperi a raffica, stabilimenti fermi e un contratto scaduto che attende ancora di essere rinnovato.

Nel frattempo, anche nel commercio e nella grande distribuzione, si protesta per condizioni ferme da anni, mentre nella scuola oltre 120 docenti hanno firmato un appello: in due anni il costo della vita è salito del 16%, gli stipendi – quando va bene – del 6. Il conto, inutile dirlo, lo pagano loro.

E poi c’è la Pubblica Amministrazione, dove è andata in scena l’ultima bocciatura. E con esso, un’altra occasione persa. Ma non è tutto: un altro settore si è visto bocciato di nuovo l’aumento previsto.

Banconota da 500€ che brucia: aumenti negati
Aumenti salariali: un nuovo no – circuitolavoro.it

L’accordo che non arriva mai

Mentre la vita in corsia continua, fuori dai reparti tutto è fermo. Dopo oltre un anno di trattative, l’aumento promesso a infermieri, tecnici e personale sanitario è ancora in alto mare. Si parlava di 172€ in più al mese, ma a oggi non c’è nulla di concreto. Solo incontri che si rincorrono, sigle sindacali che si spaccano, e lavoratori che – nel frattempo – continuano a tenere in piedi il sistema.

La situazione è al limite del paradosso: i fondi ci sarebbero, ma nessuno riesce a farli arrivare in busta paga. E mentre NurSind è pronto a firmare pur di non perdere risorse che scadono a fine anno, Fp Cgil e Uil Fpl tengono il punto, accusando il governo di mancanza di volontà vera.

E non va meglio ai medici, che ancora aspettano di iniziare le trattative. Siamo nel 2025, ma si discute ancora del contratto 2022-24. Come sempre, in sanità, i conti non tornano mai.