La discussione sulla Manovra 2025 sta entrando nel vivo con la presentazione degli emendamenti alla Legge di Bilancio. Sul tavolo del Governo ci sono temi caldi come l’aumento delle pensioni minime, la riduzione dell’IRPEF e la possibilità di nuove assunzioni nella Pubblica Amministrazione (PA). Di seguito, analizziamo le principali novità e richieste, delineando un quadro generale delle posizioni di Governo e sindacati.
Tra le proposte emergenti, spicca l’incremento delle pensioni minime, un tema promosso da Forza Italia. Attualmente, l’aumento previsto ammonta a soli 3 euro mensili, un valore considerato insufficiente da molti. Parallelamente, la Lega ha avanzato una proposta di riduzione del canone RAI, portandolo dagli attuali 90 euro a 70 euro. Questi interventi puntano a rispondere a una platea ampia di cittadini, specialmente pensionati e famiglie a basso reddito, che sperano in un alleggerimento delle spese fisse.
Durante un incontro a Palazzo Chigi, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ascoltato le istanze avanzate dai sindacati. La Cgil e la Uil, che hanno programmato uno sciopero generale per il 29 novembre, richiedono un sostanziale miglioramento della manovra, con l’obiettivo di aumentare il potere d’acquisto di salari e pensioni. Tra le loro proposte figurano la detassazione degli aumenti contrattuali e un sostegno maggiore per settori chiave come istruzione, sanità e industria.
La Cisl, su posizioni più moderate, focalizza invece le proprie richieste sull’innalzamento delle pensioni minime e su ulteriori riduzioni fiscali a beneficio del ceto medio. I sindacati sono comunque compatti nel chiedere che non venga tagliato il fondo destinato all’automotive, ritenuto cruciale per la sostenibilità dell’industria italiana.
La riduzione dell’IRPEF è uno dei punti centrali della Manovra 2025, con un intervento previsto sul secondo scaglione di reddito, che potrebbe rappresentare un sollievo per la classe media. Tuttavia, la realizzazione concreta di queste riduzioni dipenderà dalla disponibilità delle risorse: il Governo si impegna a verificare le coperture finanziarie necessarie, anche in relazione alla conclusione del concordato preventivo. Questo approccio graduale e condizionato è stato ribadito dalla Premier Meloni, che ha anche enfatizzato il taglio strutturale del cuneo fiscale e l’accorpamento dei primi due scaglioni IRPEF come elementi fondamentali della manovra.
Uno degli emendamenti più discussi riguarda lo sblocco delle assunzioni nella Pubblica Amministrazione, attualmente vincolate a un blocco del turnover del 15% rispetto alla programmazione iniziale. Sono state avanzate diverse proposte per aumentare la flessibilità del turnover, in modo da consentire l’assunzione di determinate categorie di dipendenti pubblici, come le forze dell’ordine, escluse dal blocco.
Sul fronte delle tasse sulle criptovalute, il Disegno di Legge di Bilancio prevede un incremento della tassazione dal 26% al 42%. Tuttavia, numerose proposte chiedono di rivedere questo aumento, considerato eccessivo. Infine, si discute la modifica della Web Tax, con richieste di estenderla a tutte le aziende, inclusi i giganti tecnologici, in un’ottica di maggiore equità fiscale.
Nei prossimi giorni, il dibattito entrerà in una fase cruciale, con una prima scrematura delle proposte prima di passare alla discussione dettagliata in aula. La sfida della Manovra 2025 sarà trovare il giusto bilanciamento tra le diverse esigenze e risorse disponibili, per realizzare una legge di bilancio che riesca a soddisfare sia le priorità economiche del Paese sia le richieste delle diverse parti sociali. Per rimanere aggiornato, visita la nostra pagina dedicata alle news.
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