Fermi tutti, “è cancerogeno”: lo avete tutti nelle vostre cucine ed è a contatto con i vostri cibi | Fate partire la disinfestazione o siete spacciati

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Cancerogenicità in cucina (pexels) - www.circuitolavoro.it

Lo utilizziamo spesso nelle nostre cucine, ma se utilizzato nel modo errato diventerebbe cancerogeno per per il corpo umano

Negli ultimi tempi sempre più ricerche scientifiche stanno facendo venir fuori la cancerogenicità delle sostanze con cui veniamo a contatto tutti i giorni e che spesso ingurgitiamo.

Una delle ultime ricerche ad esempio ha ufficialmente catalogato i salumi processati come alimenti cancerogeni, così come il fumo della sigaretta.

Non è però l’unica evidenza scientifica che sta facendo rivalutare le nostre abitudini quotidiane.

Un’altra ricerca scientifica dell’American Cancer Society ha dimostrato che anche una sostanza presente nelle nostre cucine, ad utilizzo quotidiano, potrebbe diventare cancerogena, ma è importante comprendere cos’è che causa il rischio e qual è il il comportamento errato che una volta adottato renderebbe cancerogeno il prodotto in questione.

Cancerogenicità in cucina: attenzione a cosa utilizzate per cucinare, e come

Utilizziamo tutti strumenti da cucina come pentole o padelle antiaderenti. Rendono la cottura dei cibi più facile in quanto permettono al cibo di non incollarsi nella parte inferiore del recipiente, evitando di causare la fastidiosa bruciatura. Il materiale più comunemente utilizzato per il rivestimento antiaderente è il politetrafluoroetilene (PTFE), chiamato anche Teflon sul piano commerciale.

Secondo l’American Cancer Society, il PTFE di per sé non è considerato un materiale cancerogeno quindi non presenta rischi significativi per la salute. Cos’è che lo fa diventare cancerogeno allora? La sicurezza di questi utensili dipende da come vengono utilizzati.

pentole antiaderenti
Pentole antiaderenti, i rischi – (pexels) – www.circuitolavoro.it

Come utilizzare le padelle antiaderenti per renderle sicure

Il PTFE, secondo le ultime ricerche sul tema, diventerebbe cancerogeno perché inizia a degradarsi a temperature molto elevate, rilasciando fumi potenzialmente tossici. Ciò significa che non bisogna buttare tutte le tipologie di padelle e pentole antiaderenti, ma solo quelle utilizzate male.

La principale preoccupazione legata alle padelle antiaderenti riguardava un tempo la presenza di PFOA che però negli anni è stato eliminato dalla filiera di produzione. Adesso le padelle sono sicure, ma vanno usate con metodo. Lasciare la pentola sul fuoco, senza cibo, potrebbe causare il rilascio di sostanze potenzialmente tossiche.

La padella va messa sul fuoco solo ed esclusivamente con qualcosa all’interno. Inoltre, quando il materiale viene danneggiato da graffi o troppa usura, la pentola andrebbe eliminata perché potrebbe rilasciare microparticelle nel cibo. Se non si riscaldano eccessivamente le padelle vuote e se si utilizzano utensili appropriati come quelli in legno e in silicone, non si correranno rischi.